> > Falconara, si staccano pezzi dal ponte: paura sulla strada

Falconara, si staccano pezzi dal ponte: paura sulla strada

Falconara

Paura sulla Statale Adriatica: a Falconara si sono staccati dei calcinacci dal ponte. Caos sulla strada

Si staccano calcinacci dal ponte della Statale Adriatica: momenti di apprensione a Falconara. E’ accaduto nel pomeriggio di venerdì 29 giugno 2018. Immediati i soccorsi, ma fortunatamente non si registrano gravi danni a persone o cose.

Paura a Falconara

Nel pomeriggio di venerdì 29 giugno 2018, intorno alle ore 15.30, i vigili del fuoco sono dovuti intervenire a Falconara Marittima, in via Guglielmo Marconi sul ponte della Statale 16. Alcune parti in cemento del ponte, infatti, si sono sgretolate e sono cadute nella via sottostante. Facendo uso dell’autoscala, i vigili del fuoco hanno verificato tutta l’arcata, rimuovendo le parti che presentavano un immediato pericolo.

Paura sulla SS16 a Falconara Marittima. Fortunatamente, la situazione è stata subito monitorata e tenuta sotto controllo dai mezzi di soccorso, evitando così peggioramenti alla viabilità e possibili, gravi, incidenti. Non sono stati segnalati danni a persone, ma per circa un’ora il traffico è stato deviato.

Falconara

Falconara al centro della cronaca

Non solo la paura lungo la Statale Adriatica: Falconara Marittima anche nei giorni scorsi è finita nel mirino della cronaca per un episodio spiacevole e completamente differente.

I sanitari del servizio di Salute Mentale di Falconara si sono recati come di consueto a casa di un disabile psichico per somministrargli una cura mensile. Arrivati in via XX Settembre per vedere un loro assistito affetto da disturbi psichici, sono stati aggrediti dal fratello. L’uomo non solo si è opposto alla visita, ma ha anche chiuso a chiave il disabile in casa. Poi è sceso ad affrontare anche gli agenti di polizia municipale intervenuti per garantire lo svolgimento del servizio.

Nella diatriba il fratello del disabile ha sferrato un colpo al volto di una vigilessa, che è rimasta ferita al labbro inferiore. Sul posto sono arrivati i carabinieri di Falconara che hanno arrestato l’aggressore.

E’ di pochi mesi fa la notizia di una aggressione a Falconara, nei pressi di Ancona. Un pugno in pieno volto alla compagna, vittima di altri maltrattamenti in passato per futili motivi di gelosia. I gesti folli e violenti sono costati il fermo di polizia ad un 35enne di Falconara Marittima, rintracciato dai carabinieri dopo che la donna ha denunciato l’aggressione, avvenuta per strada.

La donna è stata trasportata presso il pronto soccorso dell’ospedale di Torrette. E’ stata medicata e dimessa con una prognosi di 45 giorni. L’uomo è stato rinchiuso in carcere in attesa dell’udienza di convalida.

Risale al 18 giugno 2018 la notizia dell’arresto del quarantenne con problemi di tossicodipendenza. Prima sottoposto all’affidamento in prova all’Uepe di Ancora, poi il carcere. La decisione è arrivata in seguito all’accertamento di violenze e aggressioni da lui compiute ai danni dei famigliari. In preda a un grave stato confusionale, dovuto all’eccessiva assunzione di droga e alcolici, l’uomo aveva minacciato con un coltello da cucina i famigliari, prendendoli a calci, pugni e morsi.

Le cattive infrastrutture italiane

Al primo posto nell’efficienza dei porti e della rete aeroportuale, primi per la qualità della rete stradale; terzi per la capillarità delle ferrovie e quinti per rapidità di trasporto delle merci. Agli olandesi va la palma di miglior Paese della Ue in fatto di trasporti.

L’Italia si trova a metà classifica, diciassettesima su 28 Paesi. La Commissione europea le riconosce un ottimo posizionamento nella categoria diffusione delle automobili a metano e Gpl, ma le imputa piazzamenti sotto la media Ue in fatto di qualità delle ferrovie, del trasporto aereo, delle strade e soprattutto dei porti.

Particolarmente interessante l’indicatore della rapidità di consegna delle merci, che fotografa l’efficacia dell’impianto logistico di un Paese. Ma le nostre strade quanto sono sicure? La prolungata assenza di lavori di manutenzione ha raggiunto un punto di non ritorno. Oggi ci troviamo a fare i conti con strade sempre più in balia di danni che possono compromettere la sicurezza stessa di milioni di viaggiatori.

Buche, asfalto dissestato, vere e proprie voragini che si aprono all’improvviso. Strade chiuse, deviazioni, sensi unici alternati e divieti di superare i 30 km/h. Un campo minato. Roma forse è l’esempio più eclatante della situazione delle strade nelle città italiane. Ma purtroppo non è la sola ad avere questi problemi. La situazione è allarmante un po’ in tutto lo Stivale e ne va della sicurezza dei milioni di cittadini che ogni giorno percorrono le nostre strade, lasciate al catafascio. A confermare questa emergenza è l’ultima analisi trimestrale effettuata dall’Associazione Strade Italiane e Bitumi, che ha fotografato lo stato della rete viaria nazionale con risultati davvero poco rassicuranti. Una vera e propria “groviera”, l’ha definita.

La tragedia del ponte di Lecco

Una serie di errori e inadempienze dietro il crollo di Annone. E diversi presunti responsabili. La Provincia di Lecco in primis. Infatti, pare non avesse apposto la segnaletica che ne limitasse la portata massima. Anche quella di Bergamo risulta essere coinvolta, perché avrebbe concesso il permesso di circolazione al trasporto eccezionale senza le opportune verifiche. E ancora, l’Anas, per il cattivo stato di manutenzione del manufatto. Inoltre, insieme all’ente provinciale lecchese, sembrerebbe non aver apportato alcun blocco del traffico ai primi segni di cedimento del cavalcavia. A questo si aggiunge l’assenza di indagini diagnostiche accurate che avrebbero potuto evidenziare una fessura ben visibile.

Falconara

Sarebbero proprio queste mancanze ad avere innescato il crollo del ponte di Annone Brianza, precipitato sotto il peso di un trasporto eccezionale. Unica vittima del drammatico incidente è stata Claudio Bertini, di Civate. Viaggiava sulla superstrada 36 quando il viadotto ha schiacciato la sua vettura. Ferite altre quattro persone, miracolosamente salve.

La tragedia di Annone Brianza resta orfana del magistrato chiamato a dare risposte sul crollo del cavalcavia che si portò via Claudio Bertini, 68 anni, rimasto schiacciato nella sua auto a causa del ponte crollato all’improvviso, lungo la statale che conduce a Lecco. In una vicenda in cui la ricerca delle responsabilità penali ma anche le ricostruzioni del ponte stesso sembrano procedere con assurda lentezza, l’ennesimo schiaffo arriva dalla notizia dell’imminente trasferimento del sostituto procuratore Nicola Preteroti, trasferito alla Procura di Bergamo.