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Fallimento Como Calcio: arrestato all'alba l'ex presidente

Fallimento Como Calcio

L'accusa nei confronti dell'ex presidente del club lombardo è di bancarotta.

Dopo tante vicissitudini derivanti dal fallimento Como Calcio, sono giunti nuovi risvolti che hanno portato all’arresto dell’ex presidente Pietro Porro. Il fermo dell’ex numero uno del club lombardo è avvenuto questa mattina all’alba. Intanto, sono in corso di esecuzione altre ordinanze di custodia cautelare e perquisizioni per altri ex dirigenti. Nel frattempo, è stato dichiarato il fallimento della società.

Fallimento Como Calcio

L’indagine nei confronti dell’ex presidente è stata avviata a causa dell’istanza di fallimento per il mancato pagamento dell’affitto dello stadio: una somma che ammontava a 90 mila euro. Nell’ottobre 2017 il giudice di Como Marco Mancini, concesse due mesi di tempo per definire il concordato preventivo. La richiesta di concordato era stata depositata dai legali della società, ma si trattava di un ricorso in bianco, con lo scopo di congelare temporaneamente le istanze di fallimento.

A questo punto, le strade erano due: o una ristrutturazione del debito o una domanda definitiva di concordato. Francesco di Michele aveva assunto il ruolo di curatore fallimentare. Nel luglio 2017 la presidenza veniva nuovamente aggiornata, con un accordo tra Nicastro, Felleca e il commercialista Garau. Il club lo scorso anno aveva chiuso in settima posizione il campionato di Lega Pro. Quest’anno, a causa di mancanza di fondi della società, la squadra ha dovuto ricominciare dalla serie D.

L’accusa di bancarotta all’ex presidente e all’ex vicepresidente della squadra ha causato dunque il fallimento della società sportiva. Dunque, non resta altro che aspettare per capire quali saranno i possibili imprenditori disponibili ad investire nel Como Calcio, con l’intento di riportare la società nelle categorie che merita.