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Famiglia sfrattata chiede la canonica al parroco. Verrà data ai migranti

Intervista

A Majorano, in provincia di Udine, una famiglia italiana in grave indigenza chiede di poter affittare una canonica in vista dello sfratto, ma questa dovrebbe ospitare 15 migranti.

Il caso

Tre bambini piccoli e la madre malata

Dramma della povertà per una famiglia italiana a Majano in provincia di Udine; un dramma che si intreccia con l’emergenza migranti ben lungi dal risolversi: l’8 agosto scorso la madre di due bambini piccoli si è rivolta al parroco del paese, don Emmanuel Runditse, per chiedere di poter affittare con il marito una canonica in disuso e attualmente in via di ristrutturazione, perchè il 26 settembre prossimo dovrà affrontare sfratto esecutivo da casa; ma l’affitto potrebbe non esserle concesso, poiché questa sera, venerdì 25 agosto, il sindaco di Majano incontrerà nella stessa canonica i dirigenti della Caritas Diocesana di Udine per stabilire se questo luogo, che si trova nella frazione di Comerzo, potrà ospitare 15 migranti che stanno per arrivare. Proprio per tale motivo la madre di famiglia, che è pure malata e necessita di cure – spera in un assegno di invalidità – ha chiesto aiuto al sacerdote.

I dettagli dell’appello

Appello urgente

La donna ha precisato: “In alternativa, mio marito è disposto a vendere un rene – come è capitato ad altri italiani nella stessa situazione – Abbiamo anche chiesto un prestito ma, a causa di un contratto di solidarietà che ha mio marito con una azienda, non possiamo ottenerlo. La canonica di Comerzo è ideale per le nostre esigenze: possiamo pagare 350 euro al mese di affitto. Abbiamo bussato a tante porte proponendo questo importo ma nessuno ci ha detto sì, nonostante l’abbondanza di immobili liberi. Ci siamo rivolti anche ai servizi sociali del Comune e a una associazione che si occupa di casi come il nostro. Nulla”. E praticamente la canonica risulta già occupata – è in via di ristrutturazione proprio per ospitare i migranti – e, a detta del parroco, non ci sono canoniche disponibili per la famiglia italiana. Ieri, giovedì 24 agosto, è stata convocata una riunione sul tema da parte don Luigi Gloazzo, direttore dell’Arcidiocesi di Udine.

Intervento dei servizi sociali

Ora se non altro si vede uno spiraglio, per questa famiglia disagiata, poichè la situazione è stata presa in carico dal Comune tramite i servizi sociali, precisando che i due adulti – tra cui ribadiamo che una donna malata – e due bambini, non verranno mai lasciati soli. Anche Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni si è espressa a favore dei quattro attraverso un post su Facebook dell’Onorevole Walter Rizzetto, intitolato “Facciamo che adesso, basta” e che riporta l’episodio. Staremo a vedere se questa dolorosa vicenda che coinvolge una famiglia di nostri connazionali, avrà davvero un lieto fine come ora sembra fortunatamente essere possibile.