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Il fantasma del Castello di Monte Sant’Angelo in Puglia

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Un’po’ di storia Il Castello di Monte Sant’Angelo (Foggia) si trova nel Gargano, in Puglia. E’ una fortezza risalente al IX secolo, fatta edificare da Orso I, Vescovo di Benevento e di Siponto, tra l'837 e l'838, in epoca bizantina. Divenne uno dei castra (sing. castrum) più importanti ...

Un’po’ di storia

Il Castello di Monte Sant’Angelo (Foggia) si trova nel Gargano, in Puglia. E’ una fortezza risalente al IX secolo, fatta edificare da Orso I, Vescovo di Benevento e di Siponto, tra l’837 e l’838, in epoca bizantina. Divenne uno dei castra (sing. castrum) più importanti dell’area e tra l’altro ospitò Federico II di Svevia e soprattutto la sua amante e poi moglie in punto di morte, la Contessa Bianca Lancia di Torino, nominata dal sovrano proprietaria del feudo. Le influenze di Federico sulla struttura si vedono ancora oggi, in particolare nella costruzione della cosiddetta “Sala del Tesoro”. All’epoca normanna risalgono invece la “Torre dei Giganti” e la “Torre Quadra”. Ulteriori modifiche apportarono gli Aragonesi e gli Angioini, quest’ultimi per adibire la rocca a prigione, in cui vennero rinchiuse la principessa sveva Filippa d’Antiochia – che qui morì nel 1273 – e la regina Giovanna I di Napoli – che forse vi morì assassinata e si ritiene che i suoi resti riposino nella Chiesa di San Francesco –. Successivamente vi abitarono i principi della Casata d’Angiò-Durazzo, cadetta della prima dinastia angioina: fu il luogo natale di Carlo III di Durazzo, poi re di Napoli e d’Ungheria. Nel XV, tra il 1491 e il 1497, il castello venne fatto ulteriormente ristrutturare dall’ingegnere militare Francesco di Giorgio Martini, perché fungesse da difesa dalle armi da fuoco appena inventate, e nell’ultimo secolo fu restaurato.

Il fantasma di Bianca Lancia

Si dice che tra queste mura dimori uno dei fantasmi più famosi del Foggiano: quello della già menzionata Bianca Lancia di Torino, che dal 1225 ebbe una relazione clandestina con Federico II di Svevia – forse anche durante il matrimonio di lui con Jolanda di Brienne –. La nobildonna supplicò il re di sposarla (segretamente) in articulo mortis quando ormai era vicina alla fine, poco dopo il 1250, per la salvezza della propria anima e per il futuro dei loro due figli, Costanza e Manfredi di Sicilia. Il fantasma di Bianca sarebbe stato visto come una presenza lattiginosa aggirarsi durante la notte nel castello, dove la donna visse da reclusa, forse a causa della gelosia del sovrano.

Qualcuno dice anzi che si sarebbe suicidata gettandosi da un torrione – ma il presunto suicidio sarebbe avvenuto in altri luoghi del Gargano -. Il motivo sarebbe stato forse la lontananza dell’amato, distratto da impegni di Stato ma anche da relazioni con altre donne. La disperazione di Bianca si udirebbe ancora nel rumore del gelido vento invernale. A questa figura è dedicata una pianta bianca che cresce attorno al castello: bianca come l’abito che ella, che appunto portava anche lo stesso nome, indossava quando si sarebbe tolta la vita.

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