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Farnesina: turismo delle radici grande opportunità per l'Italia

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Roma, 10 nov. (askanews) - Un settore con grandi potenzialità che ha anche il vantaggio di essere sostenibile e di rafforzare l'interesse nel mondo per il patrimonio delle tradizioni e delle zone rurali: è il turismo delle radici, un settore di cui ci ha parlato l'Ambasciatore Giovanni Maria De...

Roma, 10 nov. (askanews) – Un settore con grandi potenzialità che ha anche il vantaggio di essere sostenibile e di rafforzare l’interesse nel mondo per il patrimonio delle tradizioni e delle zone rurali: è il turismo delle radici, un settore di cui ci ha parlato l’Ambasciatore Giovanni Maria De Vita, Coordinatore per il Turismo delle Radici della Dgit del Maeci.

“Il turismo delle radici è una grande opportunità per il nostro paese, non solo perché consente di dare un significativo supporto alla ripresa di un settore – quello del turismo – che ha particolarmente sofferto negli ultimi anni a causa della pandemia, soprattutto perché cerca di rivitalizzare uil rapporto del nostro paese con le comunità degli oriundi italiani nel mondo e con le nuove generazioni di italiani nel mondo.

“Parliamo di una platea incredibile, sono circa 80 milioni di persone, che hanno il desiderio di venire a riscoprire le origini e la cultura dei loro antenati e ciò che hanno conosciuto dai racconti o che vedevano fare dai loro nonni e bisnonni.

“Si tratta quindi di turisti particolari che vengono in Italia non per vedere le bellezze del nostro paese e patrimonio dell’unesco. Vengono per riscoprire delle tradizioni, rivedere le loro case, le loro tombe, attraverso la documentazione contenuta nelle anagrafi dei comuni, vdere la ricostruzione storica della loro famiglia. È una grande opportunità perché è una domanda che si rivolge a un’area del paese che è quella rurale che conta per circa il 70% del territorio del nostro paese e che è spesso caratterizzata da indici economici critici.

“Ecco allora il turismo delle radici è un turismo innanzitutto sostenibile perché non implica nuove cementificazioni ma piuttosto il recupero artistico di costruzioni nei paesi interessati; e poi sono una nuova opportunità di impiego per i territori e per rivitalizzare attività economiche locali che fanno parte del grande mondo della gastronomia delle tradizioni, dell’artigianato e della cultura, che esercita ancora nel mondo una forte attrazione particolarmente fra gli oriundi italiani e fra i cittadini italiani che vivono all’estero”.