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Feltri contro i pugliesi: "Lavorate invece di grattarvi"

Feltri contro i pugliesi

Nuova polemica sul fronte giornalistico: Feltri attacca i pugliesi e il web controbatte agguerrito

Da sempre è noto per la sua personalità accesa e l’animo turbolento. Il direttore di Libero, Vittorio Feltri, ha aizzato le masse sui social, che si sono scatenati contro di lui. Fedelissimo amante del Nord, questa volta se l’è presa con i pugliesi. Il post incriminato è una palese accusa contro quella che definisce la pigrizia dei lavoratori del Sud.

Le accuse di Feltri

“La Puglia ha un alto tasso di disoccupazione”. Comincia così il tanto dibattuto post pubblicato da Feltri sul suo account Facebook. A queste parole seguono dichiarazioni polemiche e fastidiose, troppo severe e ingiuste.

“Allora dico ai disoccupati pugliesi: invece di stare a casa a grattarsi le palle vadano a raccogliere le olive, vadano a lavorare la terra, senza aver bisogno che arrivino dei negri a lavorare per conto loro”. Ha detto con pugno duro e animo in fermento.

Feltri contro i pugliesi

Uno shock in chiusura nella puntata serale di sabato 28 luglio 2018 di “Stasera Italia”, in onda su Rete 4. Il direttore di Libero, ospite in diretta con il governatore della Puglia, Michele Emiliano, ha infatti picchiato duro contro i pugliesi in attesa di un’occupazione e del tanto sognato reddito di cittadinanza.

“E’ una cosa indecente! Non abbiamo lavoro? Lavoriamo la terra. Ma che male c’è. Mica è una vergogna lavorare. Fate lavorare i pugliesi, i campani. Lavorino tutti invece di chiamare i poveracci che arrivano dall’Africa!”, ha commentato severo.

C’era da aspettarselo: inevitabilmente l’uscita di Feltri non è piaciuta ai pugliesi, che hanno invaso i social con post e commenti di sdegno. Tanti gli insulti, tantissime le richieste di scuse da chi ha “lavorato anche nei campi, sottopagato e sfruttato e si è stancato di esserlo”, hanno scritto in molti, tra rabbia e spiacevole amarezza. “Ci chieda scusa, perché lei dall’alto della sua poltrona da direttore non ha nemmeno idea di cosa voglia dire lavorare dieci ore sotto al sole cocente per 20 euro al giorno. E poi, se ci riesce per una volta, si vergogni”, hanno replicato.