> > Femen: morta impiccata a Parigi la fondatrice Oksana Shachko

Femen: morta impiccata a Parigi la fondatrice Oksana Shachko

Femen

Oksana Shachko, la co-fondatrice delle Femen, si è tolta la vita nel suo appartamento alle porte di Parigi. Aveva lasciato il movimento nel 2014.

E’ morta suicida la co-fondatrice delle Femen, il movimento femminista divenuto celebre per le incursioni a seno scoperto delle attiviste. Oksana Shachko è stata ritrovata impiccata nel suo piccolo appartamento a Montrouge, vicino a Parigi. La 31enne aveva lasciato nel 2014 l’organizzazione, dopo l’ascesa Inna Shevchenko. E’ proprio lei ad annunciare la scomparsa di Oksana, scrivendo su Facebook che rimarrà “nella storia del femminismo”.

Oksana Shachko si suicida

“Oksana Shachko è stata una delle donne più straordinarie del nostro tempo” ricorda martedì 23 luglio 2018, Inna Shevchenko, attuale leader delle Femen, annunciando la morte della co-fondatrice dell’organizzazione divenuta celebre per le incursioni a seno scoperto delle attiviste. La femminista aveva però lasciato il movimento nel 2014, sembra perché messa ai margini dal suo stesso gruppo.

“Il movimento Femen è partito dalla nostra prima campagna a Kiev ‘l’Ucraina non è un bordello’. Volevamo combattere la reputazione mondiale delle ucraine come prostitute, nata dopo la fine dell’Unione Sovietica quando la povertà obbligò tante ragazze ad andare in Europa occidentale a vendersi come se fossero un prodotto per l’industria del sesso” raccontava Oksana Shachko nel documentario “Je suis Femen”.

Alcuni suoi amici l’hanno trovata impiccata, a 31 anni, nel suo appartamento alle porte di Parigi, dove viveva da tempo. Dopo le battaglie in Ucraina, Oksana Shachko si era infatti trasferita in Francia e alla fine “aveva finito per trovare un piccolo posto a Montrouge senza niente, nessun arredamento, a parte l’armadio nel quale si è impiccata. La vita era molto dura” ricorda l’amica Apolonia Breuil parlando con un giornalista di Libération. Non sono ancora chiari i motivi del gesto, forse da ricercare anche nella delusione di vedere che negli anni le Femen sembravano aver perso quell’originale slancio femminista, diventando più un gruppo di pressione e, forse, anche di propaganda.

L’ascesa di Inna Shevchenko

Pur essendo stata una delle ideologhe delle Femen, Oksana Shachko era stata difatti estromessa pian piano dai ruoli decisionali dell’organizzazione, tanto quanto Sasha Shevchenko e da Anna Hutsol, le altre ragazze che formavano il nocciolo duro del movimento. In quegli stessi anni comincia invece l’ascesa di Inna Shevchenko, la stessa che ora la piange su Facebook ma che da tempo, a quanto pare, non aveva più contatti con Oksana. “È stata una delle più grandi combattenti pronta a lottare con tutte le sue forze contro ogni causa reputata ingiusta e contro le ingiustizie della società. – rammenta la bionda attivista – Ha combattuto duramente per se stessa e per tutte le donne del mondo”.

Inna Shevchenko ricorda quindi: “Siamo stati insieme sulla piazza dell’Indipendenza a Kiev, sventolando bandiere nel cielo e urlando slogan per rompere il silenzio. Siamo sopravvissute entrambe alla foresta bielorussa, dopo essere state torturate, e abbiamo marciato insieme per le strade di Parigi, formando nuovi battaglioni di combattenti donne“. “Oksana è sempre rimasta una vera combattente. Oksana ci ha lasciato, ma lei è qui e dappertutto. – conclude – È in ognuno di noi ed è al nostro fianco, lei è nelle Femen che ha co-fondato. E’ nei suoi dipinti attraverso i quali manifestava il suo talento artistico. Lei è nella storia del femminismo“.