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Ferrara, infermiera finisce con l’auto in un canale: salvata da un medico che si è tuffato in acqua

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Ferrara, Alessandro Micai, un medico di 36 anni, si è tuffato nelle acque di un canale per salvare una donna che ci era finita dentro con la sua auto

Ferrara, Alessandro Micai, un medico di 36 anni, si è tuffato nelle acque di un canale per salvare una donna che ci era finita dentro con la sua auto.

Ferrara, donna finisce con l’auto in un canale, salvata da un medico: l’incidente

Era il giorno dell’Epifania quando a Ferrara si è sfiorata la tragedia. Un’infermiera in pensione di 74 anni era alla guida della propria auto quando è improvvisamente andata fuoristrada ed è caduta con il proprio mezzo in un canale. La donna era rimasta incastrata nell’auto e per lei sembrava ormai la fine, ma Alessandro Micai, medico 36enne, ha deciso di intervenire e noncurante del pericolo, tuffandosi nelle acque gelide. L’operazione di soccorso ha avuto successo e la donna ora sta bene.

Ferrara, donna finisce con l’auto in un canale, salvata da un medico: l’intervista

Il medico-eroe è stato intervistato da ‘Fanpage.it’ e ha raccontato tutta la vincenda: Ho visto il retro della macchina finire per aria e poi scomparire in acqua. Sul momento diverse auto e persone si sono fermate, sono accorse sul posto e ci siamo trovati di fronte ad una scena a dir poco drammatica. Dall’interno non proveniva nessuna richiesta di soccorso, non si sapeva chi ci fosse e quante persone fossero in quell’auto. Nello sgomento e incredulità di tutti, mentre si notava lentamente l’auto affondare nel canale, dopo che alcuni dei presenti avevano contattato i soccorsi, forse un po’ incoscientemente e istintivamente, ho deciso che bisognava intervenire e aiutare chiunque fosse all’interno di quella macchina.”

Ferrara, donna finisce con l’auto in un canale, salvata da un medico: l’operazione

Micai prosegue raccontando nel dettaglio come è avvenuta l’operazione di soccorso: “Sono sceso nell’acqua gelida e nel fango che mi bloccava le gambe. E una volta raggiunta l’auto ho provato ad aprire lo sportello, ma era bloccato. Uno dei presenti mi ha così allungato il pezzo di un palo tranciato durante l’incidente, così ho sfondato il vetro del finestrino. Con l’abitacolo ormai colmo d’acqua, tentando di capire chi e quanti fossero nell’auto, ho riconosciuto il dorso di una donna che si trovava incosciente e prona con la faccia immersa. Continuavo a gridare ai presenti che non riuscivo a tirarla fuori da solo, mentre l’auto stava sempre più scendendo verso il fondo del canale. Avevo la signora tra le mie braccia e l’unico pensiero in quel momento era che non mi sarei mai perdonato se non fossi riuscito a estrarla viva prima che quel canale la inghiottisse senza lasciarle speranze. Sono riuscito, non so bene ancora come, ad estrarla dal finestrino e a portarla sulla sponda del canale. La signora era viva e semi-cosciente.”