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Fidanzati uccisi a Lecce, gli scritti di Antonio De Marco: "Non è colpa mia se nessuno mi ama"

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La Corte d’Assise di Lecce ha disposto un’ulteriore perizia sugli scritti di Antonio De Marco, lo studente che ha ucciso Daniele ed Eleonora.

Aveva sconvolto tutta Italia la notizia dei fidanzati uccisi a Lecce dalla furia omicida e dalla rabbia più profonda di un loro conoscente. Un killer con la faccia da bravo ragazzo, insospettabile, ma capace di compiere un gesto atroce. Forse fragile psicologicamente ed emotivamente, ma pienamente capace di intendere e di volere, si è scagliato contro due giovani innamorati. La loro colpa, agli occhi dell’assassino, è stata amarsi sinceramente. La Corte d’Assise di Lecce ha disposto un’ulteriore perizia sugli scritti di Antonio De Marco, lo studente 21enne che ha ucciso Daniele De Santis ed Eleonora Manta con 79 coltellate all’interno della loro abitazione. Sul suo diario ha impresso la genesi dell’omicidio, scrivendo: “Ucciderò ancora. Non è colpa mia se nessuno mi ama”.

Fidanzati uccisi a Lecce, la perizia sugli scritti dell’assassino

Dopo essere stato rintracciato in seguito all’omicidio commesso nell’appartamento di via Montello, dove Eleonora e Daniele hanno perso la vita, il 21enne è stato condotto in carcere. Ora i giudici della Corte d’Assise di Lecce hanno disposto un supplemento integrativo della perizia psichiatrica.

La misura stabilita dai giudici riguarderà alcuni scritti trovati nei giorni successivi all’arresto all’interno della sua nuova casa, in via Fleming.

Fidanzati uccisi a Lecce, gli scritti di Antonio De Marco

Gli scritti dello studente colpevole dell’omicidio verranno analizzati insieme alla prima stesura del suo romanzo: “Vendetta”. I due periti hanno ribadito le conclusioni già depositate la settimana prima, stabilendo che De Marco non è affetto da patologie che compromettono la sua capacità di intendere e di volere.

Al contrario, secondo gli esperti, il killer sarebbe affetto da una grave forma di narcisismo, con disregolazione degli stati emotivi e comportamentali. Tuttavia, nonostante la rabbia narcisistica, ha piena facoltà di giudizio.

L’omicidio era stato minuziosamente archittetato da Antonio De Marco, che già nell’agosto 2020 confidava sul suo diario la volontà di uccidere De Santis. “Pur in presenza di un disturbo di personalità, l’omicidio è stato compiuto in modo lucido, sottolineano i periti.

Fidanzati uccisi a Lecce, il diario dell’omicida

Il 7 agosto 2020 Antonio De Marco scriveva: “Mercoledì ho avuto una crisi mentre stringevo un cuscino, ho pensato che a differenza mia gli altri abbracciano delle vere ragazze e così sono scoppiato a piangere. Ho comprato qualche attrezzo, voglio uccidere qualcuno, voglio farlo a pezzi. Ho accettato la stanza e ho già le chiavi e da qui quando andrò via potrò uccidere Daniele. Mi piacerebbe una donna per prima, ma penso che così sarà una buona base di partenza”. Poco più di un mese dopo, il 21 settembre, ha ucciso con 79 coltellate sia Eleonora sia Daniele. La coppia si era appena trasferita nella casa di via Montello, dove prima aveva vissuto anche Marco. Per i due fidanzati quell’appartamento rappresentava l’inizio del loro futuro, ma così non è stato.

Nelle pagine del suo diario emergerebbe anche una sensazione di solitudine e il dolore per non essere amato. “Ogni giorno che passa sembra che divento sempre meno amato, ma che ci posso fare? Non è colpa mia se nessuna mi ama, si legge.