> > Filippine, tensioni con Pechino: "Pronti alla guerra"

Filippine, tensioni con Pechino: "Pronti alla guerra"

Rodrigo Duterte attacca Pechino

L'isola asiatica attacca la Cina per la sua politica aggressiva, pronto un piano per allontanare l'esercito cinese dalle coste fillippine.

Ancora tensioni tra la Cina e le Filippine: il Presidente filippino Rodrigo Duterte minaccia nuovamente Pechino:”pronti allo scontro armato”. La politica espansionistica cinese nel Mar Cinese Meridionale va contro gli interessi dell’isola filippina che si vede portata via una zona ricca di petrolio.

Tensioni tra le Filippine e la Cina

Il 21 agosto, l’Asia Times ha messo in guardia la Cina per le trivellazioni nel Mar Cinese Meridionale. “Se la Cina monopolizza il petrolio, ci saranno problemi”, commenta il giornale filippino Inquirer.

Rodrigo Duterte nell’ultimo periodo ha inasprito i contatti con il vicino cinese accusandolo di una politica aggressiva inaccettabile: il leader ha sottolineato che ” il diritto al passaggio è garantito dalla comunità internazionale”.

Negli ultimi anni la Cina è entrata in possesso, attraverso una politica di annessione forzata, dei mari degli stati ad esse limitrofa. La sua aggressività contro Tiwan e Vietnam non ha avuto grosse controparti, le Filippine invece figlie di un governo anch’esso aggressivo sono entrate in conflitto con il Dragone.

L’extrema ratio di Rodrigo Duerte

Il presidente filippino vorrebbe la creazione di 3 linee rosse che, se attraversate dalla Cina, scaturirebbero una guerra tra i due paesi. Il piano, annunciato dal segretario degli Affari Esteri Alan Peter Cayetano, includono inoltre la negazione di qualsiasi sfruttamento unilaterale delle risorse da parte della Cina del Mar Cinese Meridionale.

In mezzo allo scontro c’è un arcipelago contestato: Scarborough Shoal, le isole che si trovano nel Mar Cinese sono rivendicate dai filippini. Il leader delle Filippine, legittimato dall’opinione pubblica, ha spostato le pattuglie nel Sud dove quotidianamente ci sono dei confronti con quelle cinesi; la fine dei rapporti con il Dragone è parallela a un ritorno di forti collaborazioni con il Governo statunitense che ora più che mai è spaventata dall‘egemonia che la Cina sta avendo sul continente asiatico.

I sondaggi danno il leader Rodrigo sempre più popolare nell’isola e il paese cattolico si direbbe pronto ad un eventuale scontro con uno degli eserciti più potenti al mondo.