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Finale Italia - Inghilterra, allarme degli esperti su possibile impennata dei contagi

Finale Italia_Inghilterra Wembley

Finale Italia - Inghilterra, all'entusiasmo degli inglesi si contrappone la preoccupazione del mondo scientifico per il diffondersi della variante Delta

Alla vigilia della finale tra Italia e Inghilterra, da più parti viene criticata la scelta del governo britannico di riempire lo stadio di Wembley al 75%. Una scelta che rischia di impennare la curva dei contagi già preoccupante nel Regno Unito

Attesa per la finale tra Italia e Inghilterra

Sale l’attesa in tutto il mondo per l’attesissima finale di calcio Euro 2020 e non solo tra i tifosi e gli appassionati di calcio. Lo Stadio di Wembley infatti sarà al centro dell’attenzione anche per quanto riguarda il rischio di un aumento considerevole dei contagi a causa della decisione del governo britannico di riempire lo stadio londinese al 75% della capienza, come in occasione delle due semifinali europee.

Finale Italia – Inghilterra, allarme stadio pieno

L’invevitabile vicinanza tra gli spalti dei circa 67 mila tifosi infatti rischia di fare da detonatore di una situazione già preoccupante. L’aumento dei contagi nel Regno Unito – tra dati giornalieri e proiezioni future – sotto la spinta infettiva della variante Delta è una situazione a dir poco delicata se non allarmante. Soltanto gli ultimi dati indicavano oltre 30.000 nuovi contagi anche se, è giusto sottolinearlo, i ricoveri ospedalieri non sembrano aumentare in modo proporzionale.

Finale Italia- Inghilterra: il parere degli esperti

Una decisione insomma non dettata di certo dalla massima prudenza e che è stata fortemente criticata anche da vari esperti come Pau Elliot – docente di epidemiologia all’Imperial College di Londra – secondo il quale esiste il rischio che la partita tra Italia e Inghilterra possa tramutarsi in un aumento dei contagi soprattutto tra i giovani maschi che assistono in maggioranza alle partite di calcio:

“I nostri test, condotti in Scozia, hanno evidenziato come i grandi eventi al chiuso, e quelli dove i contatti ravvicinati sono inevitabili, favoriscano la trasmissione del virus” ha dichiarato all’ANSA il professore.

Occorre precisare che gli ingressi allo stadio saranno riservati a chi ha completato il percorso vaccinale da almeno due settimane o è in possesso dell’esito negativo di un tampone antigenico effettuato nelle 48 ore precedenti ma, come sottolinea Stephen Reicher – membro di un comitato scientifico di monitoraggio della pandemia :

“Uno dei problemi in questo momento è che il messaggio del governo sembra suggerire che ormai sia passato tutto; che si può decidere liberamente, se indossare o meno la mascherina. E’ ovviamente qualcosa che non diremmo mai, perché questo è il momento di insistere. Soprattutto per quanto concerne i vaccini, sono cruciali, importanti. E negli spazi sovraffollati, bisogna continuare ad indossare la mascherina”.