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Visco: l’Italia accetti il Mes che porta solo vantaggi

visco banca ditalia

Il governatore di Bankitalia: "Sul debito do ragione alla Bundesbank: è giusto che rimanga basso per incrementarlo nei momenti di bisogno come questo"

“L’Italia dovrebbe accettare i fondi del Mes che porta solo vantaggi a livello economico ma ha un problema di stigma legato al cattivo uso dei fondi e alla cattiva comunicazione. Allo stesso tempo non bisogna sprecare i fondi europei. Bisogna investire sulla crescita e non dare nuovi debiti alle future generazioni. E il Sud ha bisogno di un lavoro di legalità complessiva”. Lo ha affermato il governatore di Banca d’Italia Ignazio Visco al Festival dell’Economia di Trento. “L’unione economica e monetaria è necessaria. Allo stesso tempo bisogna tenere d’occhio la forza dell’Euro che potrebbe esercitare delle pressioni negative sui prezzi come sottolineato dalla presidente Lagarde. Sul debito do ragione al governatore della Bundesbank: è giusto che rimanga basso per incrementarlo nei momenti di bisogno come questo”, ha aggiunto Visco, “I temi cruciali su cui si gioca il futuro del paese sono la sostenibilità e l’innovazione. Sulla prima penso alla sostenibilità del debito, finanziaria e ambientale. Mentre al centro dell’innovazione c’è la banda larga, dove l’Italia deve recuperare il gap con il resto dell’UE. Il digitale è già con noi e lo sarà in futuro. Per questo bisogna colmare questa mancanza attraverso le infrastrutture”.

Il governatore di Bankitalia ha poi parlato di istruzione: “Il nostro paese ha due gap importanti in merito all’istruzione: il primo sulla ricerca e il secondo sul livello di scolarità. Per quanto riguarda quest’ultimo siamo ad un livello molto basso, abbiamo la metà rispetto alla media europea di giovani che raggiungono l’università. E anche sulla spesa in ricerca dobbiamo migliorare: oggi è la metà della media Ocse. Abbiamo l’1.4% della spesa in ricerca rispetto al Pil paragonato al 2.4% della media Ocse. E la Cina è al 2.2%. Abbiamo pochi brevetti e ricercatori ma questi ultimi hanno un’ottima resa a dimostrazione che questo è un investimento che rende. In più tanti ragazzi non lavorano e non hanno momenti di formazione professionale”.

Fabi, appello alla Lagarde: le regole sui crediti malati rischiano di far saltare le banche

“Rivolgo un appello pubblico alla presidente della Bce, Christine Lagarde, e al capo della supervisione bancaria, Andrea Enria, affinché si ponga rimedio a una situazione che potrebbe far implodere il settore bancario”. Lo ha affermato il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, in un intervento pubblicato sul Sole24Ore. “Occorre ragionare sulle regole relative ai crediti malati, introdotte dalla Banca centrale europea, che corrono il rischio di provocare un effetto valanga, amplificando il già difficile contesto. Il calendar provisioning del Consiglio di Vigilanza della Bce impone che i futuri utp (i vecchi incagli) siano rettificati pesantemente sui bilanci bancari. Per i crediti non garantiti si tratta di svalutare il 100% in tre anni, per quelli garantiti il processo di azzeramento durerà 7 anni. È una regola tutta teorica e ultra-rigorosa – tanto più in questa fase segnata profondamente dal Covid – con un effetto pro-ciclico negativo sui conti delle banche che, peraltro, tenderanno a non fare più credito proprio per la prospettiva di bilanci negativi. Si produrrà, insomma, un effetto pro-recessivo che innescherà una nuova stretta creditizia con nuove, pesanti perdite per le banche” ha aggiunto Sileoni.