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Porto di Palermo: traffico ro/ro in aumento del 70%

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Le ultime novità sulle infrastrutture. Via libera da Bruxelles per gli aiuti di Stato all'aeroporto Fellini di Rimini

Nel primo mese dell’anno il traffico ro/ro del porto di Palermo è aumentato del 70% rispetto allo stesso mese dello scorso anno mentre il 2020 che si è concluso, nonostante la pandemia e il lockdown di due mesi, ha visto un aumento del 20% del traffico ro/ro e semirimorchi rispetto all’anno precedente. Lo ha detto in videoconferenza il presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mare di Sicilia Occidentale, Pasqualino Monti, nel corso di una audizione delle Commissioni riunite Ambiente e Trasporti, presso l’Aula della Commissione Trasporti della Camera dei deputati, nell’ambito dell’esame del nuovo testo dello schema di decreto del Presidente del Consiglio che individua i commissari straordinari per la realizzazione delle opere infrastrutturali nei porti. Monti ha parlato degli investimenti in corso a Palermo: si tratta di tre interventi compresi in due opere diverse; la messa in sicurezza del porto e il rifacimento del bacino di carenaggio da 150 mila tonnellate “che porterà a partire dal 2024 alla possibilità di costruire nuove navi nel cantiere di Palermo, un’opera che si attende da 40 anni e gli interventi per l’interfaccia Porto-Città”.

Via libera da Bruxelles per gli aiuti di Stato all’aeroporto Fellini di Rimini

“Un risultato straordinario che sostiene il nostro piano strategico sui voli. È il segno evidente che ci avevamo visto giusto e che tutti i quattro aeroporti dell’Emilia-Romagna possono non solo convivere ma sviluppare in modo decisivo le nostre infrastrutture ed essere sempre più determinanti per i collegamenti da e per l’Europa”. Lo ha affermato Andrea Corsini, assessore regionale a Trasporti e Infrastrutture, a proosito del via libera della Commissione Ue agli aiuti di Stato per l’aeroporto Fellini di Rimini pari a 12 milioni di euro. “Questa decisione arriva in un momento molto delicato per la crisi innescata dalla pandemia, e proprio per questo è ancora più importante. Il rilancio dell’infrastruttura romagnola avrà infatti un impatto positivo con ricadute economiche significative sull’intero territorio regionale. Ora è necessario accelerare tutti i passaggi, a partire dal primo in Assemblea legislativa per l’approvazione della legge utile ad autorizzare i fondi di aiuto, per far sì che siano messi a terra gli investimenti previsti nel piano aziendale AIRiminum” ha aggiunto Corsini.

Aiscat: preoccupati per il ritardo con il quale l’Italia si sta muovendo

“Il settore autostradale è senz’altro pronto a dare un contributo concreto alla rinascita economica e infrastrutturale del nostro Paese ma è anche preoccupato per il ritardo con il quale l’Italia si sta muovendo rispetto ai suoi partners europei”. Lo ha affermato il direttore generale dell’Aiscat e presidente di Asecap, Massimo Schintu, nel corso di un’audizione davanti alle Commissioni Trasporti e Ambiente della Camera sul Piano Nazionale Ripresa e Resilienza. “Molti Paesi dell’Unione hanno infatti già inviato a Bruxelles i loro progetti per l’impiego delle risorse del Piano Next Generation EU, dando priorità alla modernizzazione delle reti autostradali, mediante il finanziamento di investimenti infrastrutturali e proponendo progetti che declinano in vario modo la mobilità e il trasporto sostenibile mediante la elettrificazione delle reti (installazione di stazioni di ricarica elettrica) e la digitalizzazione e connessione delle infrastrutture ( smart roads). Il Pnrr costituisce, il terreno dal quale far ripartire un’importante fetta del mondo economico ed imprenditoriale nazionale, del quale fa certamente parte anche il Settore autostradale che, con i suoi 17,5 miliardi di investimenti effettuati nel periodo 2008-2018 e 11,5 miliardi programmati nel periodo 2019-2029, rappresenta un moltiplicatore economico di progetti e iniziative non solo per il mondo delle concessioni autostradali ma anche per il trasporto urbano e i servizi alla mobilità” ha aggiunto Schintu.