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Toti: le scuole sono un veicolo per il virus

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Intanto il Commissario Ue Breton annuncia i primi dati sui vaccini: su 6,5 milioni di dosi date all'Italia, 4,4 sono già state inoculate

”Sulla scuola il governo Draghi per il momento ha fatto il cambio di passo più visibile. Secondo l’allora ministra Azzolina e le precedenti valutazioni del Comitato tecnico scientifico pareva che la scuola fosse una bolla del tutto irrilevante ai fini della diffusione del contagio mentre invece è un mondo che mobilita studenti, insegnanti, operatori vari e settore dei trasporti, aumentando le possibilità di diffusione del virus. La scuola è potenzialmente un gigantesco volano di contagio, non dimentichiamolo mai”. Lo ha affermato in un’intervista al Corriere della Sera il presidente della regione Liguria Giovanni Toti.

“Ora il Cts ci ha dato parametri precisi (250 contagiati ogni 100 mila abitanti) e responsabilizza le Regioni. A certe condizioni, quindi, ora è possibile chiudere le scuole senza lasciar correre il virus solo per tenere fede a un’idea elitaria dell’istruzione e della cultura. Le scuole non possono rimanere aperte a dispetto di tutto. Laddove ci sono condizioni critiche si interviene anche se non fa piacere. Ho sempre spinto per riaprire ciò che era possibile in condizioni di sicurezza. Veniamo da un anno pesantissimo economicamente e socialmente. Il Paese è al limite della sopportazione. Non possiamo affrontare la situazione con un approccio ideologico. A chi dice ‘chiudiamo tutto ma non le scuole’, rispondo che non sono per nulla d’accordo. Il parametro che ci ha dato il Cts ci aiuta. Mi convince perché è lo stesso indicato dalla cabina di regia della mia Regione composta da figure molto qualificate”.

Il commissario Ue Breton: su 6,5 milioni di vaccini dati all’Italia, somministrati 4,4

“Alla fine di marzo il nostro obiettivo è arrivare a 95-100 milioni di dosi. Ma a fronte dei 43 milioni di dosi consegnate ne sono state somministrate 30 milioni 204 mila. All’Italia sono state consegnate 6.542.260 dosi e ne sono state somministrate 4.434.131. Gli Stati membri devono mettere in pratica velocemente la loro politica vaccinale perché la capacità di produzione di dosi aumenta di settimana in settimana”. Lo ha affermato in un’intervista al Corriere della Sera il francese Thierry Breton, commissario al Mercato interno, all’Industria e al Digitale, alla guida della task force creata dalla Commissione Ue per lavorare con le aziende e i governi per accelerare

la produzione di vaccini anti-Covid sul territorio europeo. “La capacità di produzione in Europa arriverà a due-tre miliardi di dosi all’anno: questo è l’obiettivo che abbiamo per fine anno. In Europa abbiamo 16 impianti che producono il materiale iniziale per i vaccini, quattro impianti che fanno gli ingredienti attivi e il ‘fill&finish’, cioè l’ultima fase di riempimento dei flaconi, e 21 impianti per il solo ‘fill & finish’, tra cui due italiani. Verrò a visitarne uno nei prossimi giorni” ha aggiunto Breton.