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fino a quando fasciare neonato

fino a quando fasciare neonato

E' tornata in auge la pratica antichissima di fasciare il neonato. Quali i benefici, quando e fino a che punto è giusto farlo? In termini scientifici fasciare il neonato si lega al concetto di "contenimento". In altre parole, cioè, fasciare il neonato è una pratica che vuole recuperare la di...

E’ tornata in auge la pratica antichissima di fasciare il neonato. Quali i benefici, quando e fino a che punto è giusto farlo?

In termini scientifici fasciare il neonato si lega al concetto di “contenimento“. In altre parole, cioè, fasciare il neonato è una pratica che vuole recuperare la dimensione fetale che ha il bimbo prima di nascere.

Si pensa in pratica che, abituato per nove mesi a giacere nello spazio ridotto dell’utero materno, il neonato, una volta fuori, senta ancora l’esigenza di quel “contenimento”.

In termini pratici, si attribuisce poi alla fasciatura del bebè l’effetto positivo di renderlo più tranquillo, mentre il fatto di limitarne i movimenti lo porterebbe ad affrontare in modo più sereno le coliche, grazie anche al calore delle fasce intorno al corpicino.

Fasce fino al terzo mese di vita

La fasciatura del neonato è auspicabile fino alla fine dei tre mesi di vita. Dopo di ché è bene continuare a trasmettere la sensazione di “contenimento” in altri modi.

Uno dei migliori è il sacco nanna: ideale soprattutto nel periodo rigido invernale, quando il bimbo è maggiormente esposto al freddo notturno.

Il sacco nanna può essere usato fino ai 2/3 anni di età, purché sia della giusta misura del neonato. Come le fasce, sarà efficace nel trasmettere al pargolo la sensazione di raccoglimento e di sicurezza già provati dentro l’utero materno.

Fasciare il neonato può essere pericoloso

Di parere diverso in merito a una pratica del passato che sembra essere ritornata in auge, sono molti medici, ostetrici e pediatri.

I quali sostengono una tesi diametralmente opposta. Secondo cui, fasciare il neonato, non solo non lo calma nel rendergli la dimensione prenatale, ma semmai lo danneggia!

Nicholas Clarke, prof. del Southampton University Hospital, in particolare, riconosce a questa pratica un valore solo palliativo. Nella vita reale il fatto di limitare e costringere le gambe e le braccia del bimbo in uno spazio molto ristretto, ne impedirebbe di fatto il corretto sviluppo delle articolazioni dell’anca.

Non solo! Così fasciato il neonato può andare incontro al rischio di surriscaldamento del corpo e aumenta quindi il pericolo di morte in culla.