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Firenze: "mamma con burkini cacciata da piscina". La replica

burkini

Ad una mamma araba sarebbe stato chiesto di uscire dalla piscina comunale Costoli di Firenze perché indossava il burkini. Palazzo Vecchio smentisce.

Il consigliere di Firenze Miriam Amato, esponente di Potere al Popolo, denuncia che una mamma è stata fatta uscire dalla piscina comunale perché aveva indosso un burkini. Il bagnino l’avrebbe allontanata “mentre faceva il bagno col suo figlioletto di neanche un anno”. L’assessore allo Sport Andrea Vannucci lascia intendere però che la donna in realtà aveva indosso solo un abito lungo, e non il tipico costume arabo.

Cacciata perché indossa burkini

“Chiedo all’assessore allo sport Vannucci di inviare una circolare alle piscine comunali (di Firenze, ndr) per garantire il diritto alla balneazione delle donne con il burkini” esorta Miriam Amato, consigliere aderente a Potere al Popolo, attraverso una comunicazione in Consiglio Comunale. L’esponente di Pap, infatti, riferisce di un episodio considerato “inaccettabile” avvenuto alla piscina comunale Paolo Costoli.

Amato, attraverso una nota stampa, racconta infatti che sabato 7 luglio 2018 “una donna araba è stata invitata ad uscire dalla piscina, mentre faceva il bagno col suo bambino”. Questo perché la mamma indossava “il burkini, costume arabo intero dello stesso materiale di qualsiasi costume da bagno, solo semplicemente più coprente” chiarisce il consigliere comunale di Firenze. Nonostante questo, Miriam Amato sostiene che la donna “è stata invitata dal bagnino a lasciare la piscina dei bambini, mentre faceva il bagno col suo figlioletto di neanche un anno”.

“È stata una scena spiacevole – aggiunge amareggiata – e umiliante per la donna, che ha iniziato a giustificarsi di fronte a bambini increduli, spiegando che si trattava solo di un costume”. “Ero presente – chiarisce Amato – e mi sono avvicinata al bagnino per chiedere spiegazioni”. L’esponente di Potere al Popolo precisa però di essere riuscita ad ottenere delle risposte”solo dopo che ho specificato il mio ruolo istituzionale”, puntualizza.

No divieti per burkini

A quel punto Miriam Amato ha chiesto che “la donna venisse rispettata”. Il consigliere specifica però che “il bagnino si è giustificato, dicendo di aver ricevuto quest’ordine”. Amato non si è accontentata di tale spiegazione, scoprendo che in realtà gli “altri colleghi” del bagnino “hanno negato di aver avuto simili indicazioni”.

“Lungi da me di prendermela con il bagnino – chiarisce – probabilmente non si era mai trovato davanti un burkini: chiedo però all’assessore allo sport di inviare una circolare alle piscine comunali, per informare che il burkini è un costume e come tale consente la balneazione alle donne che lo portano”.

Miriam Amato ricorda che “già nell’estate 2009 alcuni sindaci dell’Italia settentrionale ed esponenti della Lega Nord emisero una serie di ordinanze per vietare l’uso di questo costume nelle piscine comunali” allo scopo, si spiegava all’epoca, di “mantenere la pubblica decenza e serenità degli altri bagnanti, specialmente dei bambini”. Molte delle sanzioni comminate, però, furono successivamente annullate dall’autorità giudiziaria. Ecco perché l’esponente di Pap ribadisce che “nelle piscine comunali non possono e non devono accadere più episodi simili a quello di sabato scorso alla Costoli”.

La replica

Non si è fatta attendere la replica di Palazzo Vecchio. “Alla Costoli, come in tutte le piscine comunali, è in vigore un regolamento molto chiaro che vieta di entrare in acqua vestiti, ma consente l’ingresso con il burkini“, spiega in una nota l’assessore allo sport Andrea Vannucci. “In questi anni – aggiunge infatti – è accaduto che diverse bagnanti entrassero in acqua con il burkini, senza alcun tipo di discriminazione o limitazione d’accesso per la tipologia di indumento indossato”.

Vannucci avrebbe chiesto quindi maggiori informazioni riguardo quanto avvenuto alla piscina comunale, ipotizzando che forse il bagnino ha scambiato il burkini per un semplice abito, poiché il modello indossato dalla donna era molto lungo. L’assessore annuncia comunque che sulla vicenda chiederà “un rapporto all’ufficio competente che però – anticipa – mi ha assicurato che sabato non sarebbe stato commessa alcuna violazione né tantomeno una discriminazione”.