> > Fisco, lo stop alle cartelle esattoriali prorogato al 31 maggio

Fisco, lo stop alle cartelle esattoriali prorogato al 31 maggio

Proroga delle cartelle esattoriali

Fisco, lo stop alle cartelle esattoriali prorogato al 31 maggio, l'esecutivo cassa la questione Recovery-Ue e rimette in agenda i temi caldi dell'economia

Fisco, lo stop alle cartelle esattoriali prorogato al 31 maggio, con notifica e riscossione che restano dunque sospese fino alla fine del mese. La comunicazione arriva dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il dicastero mette in agenda il provvedimento di differimento che era stato precedentemente fissato dal Decreto Sostegni al 30 aprile 2021. La sospensione era stata introdotta l’8 marzo con l’articolo 68 del Decreto Cura Italia e riguarda i versamenti derivanti dalle cartelle di pagamento, dagli avvisi di addebito e dagli avvisi di accertamento esecutivi affidati all’Agente della riscossione. In più stop anche all’invio di nuove cartelle ed alla possibilità per l’Agenzia di avviare procedure cautelari o esecutive di riscossione. 

Fisco, lo stop alle cartelle esattoriali prorogato anche per le verifiche

Parliamo di ipoteche, pignoramenti e fermi amministrativi. La sospensione è valida anche per le famigerate verifiche di inadempienza, per le procedure cioè che pubbliche amministrazioni e società a partecipazione pubblica devono effettuare prima di disporre pagamenti di importo superiore a cinquemila euro. E la novità sul fronte erariale non finiscono qui: slittano a settembre i pagamenti Irap per chi ha avuto un esonero che non spettava lo scorso anno. Il tutto inserito nel contesto di un  pacchetto di aiuti fissato a circa 38 dei 40 miliardi di scostamento. 

Fisco, lo stop alle cartelle esattoriali prorogato dopo il Recovery

Con esso tra fondo perduto e costi fissi l’economia potrebbe rimettere se non il turbo quanto meno i motori a regime. Andava cassata la questione Recovery Plan-Europa, questo per tornare a mettere in terget i danni che il coronavirus ha fatto all’economia italiana. In spunta urgente adesso c’è il nuovo decreto per le imprese. Perché? Perché sarà anche vero che ci sono state le riaperture, ma da qui a definire roseo il futuro economico dell’Italia il passo è lungo, figuriamoci il presente. Ecco il perché della necessità di non inondare gli italiani di cartelle esattoriali già nei prossimi giorni, con la vecchia scadenza sulle cartelle. 

Fisco, lo stop alle cartelle esattoriali prorogato: il compromesso

Lo scopo è quello di riprendere le dolorose ma necessarie attività di riscossione con la gradualità che dovrebbe accompagnare passo passo il recupero di una normalità economica, prima che fiscale. In questo modo si eviterà di pesare troppo sulle tasche degli italiani. Tasche di cui ha parlato in queste ore Matteo Salvini, che avrebbe voluto un maggior grip dell’esecutivo in tema di fermi alla riscossione: “Ci sono 30 milioni di cartelle esattoriali che rischiano di partire da domani, sarebbe un massacro”. Ad ogni modo si è arrivati ad un compromesso: dal prossimo mese si procederà con gli invii in modo diluito e con una sorta di attenzione maggiorata (cosa significhi nel concreto e per tabulas non è dato saperlo) alle attività che hanno avuto perdite consistenti. Da quel che trapela si ipotizza sopra il 30% soglia per ottenere anche gli indennizzi.