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Fisco, versamenti e prelievi: controlli oltre i 3000 euro

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Per versamenti e prelievi oltre i 3000 euro, scatterà la segnalazione automatica alla Agenzie delle Entrate

Ci sono delle novità da parte dell’Agenzia delle Entrate. Per versamenti e prelievi in contanti superiori ai 3mila euro scatterà la segnalazione automatica alla Banca d’Italia. Il provvedimento dovrebbe entrare in vigore tra la fine del 2018 e i primi mesi del 2019. A confermarlo è la stessa Unità di Informazione Finanziaria (UIF), la task force anti-riciclaggio di Bankitalia.

Versamenti e prelievi: novità dall’ADE

L’ADE (Agenzia delle Entrate) sta progettando un nuovo sistema di rilevazione, che, stando alle ultime dichiarazioni, dovrebbe essere messo a punto con la fine dell’anno in corso. “Le segnalazioni, pertanto, potranno prendere avvio fra gli ultimi mesi del 2018 e l’inizio del 2019“, fanno sapere dalla Banca d’Italia.

Per depositi o prelievi superiori ai 3mila euro sul conto corrente partirà una segnalazione automatica. Così potrebbero scattare i primi controlli del fisco. Dall’Agenzia hanno spiegato che sono già iniziati “i lavori per richiedere a banche, istituti di pagamento e istituti di moneta elettronica la segnalazione mensile delle transazioni in contante”. La novità è stata introdotta dal decreto legislativo 90/2017 per le norme anti-riciclaggio. Nei prossimi giorni saranno avviati i confronti con gli operatori sulle forme e modalità di segnalazione. La soglia individuata sarà superiore a quella di 3mila euro, almeno in fase preparatoria. La cifra è stata fissata sulla base della legge per i trasferimenti in contante fra i privati.

Versamenti e prelievi

Come rispondere ai controlli

I controlli del fisco potrebbero scattare per cifre superiori ai 2999 euro. Per giustificare i depositi o i prelievi pari a una somma superiore a quella indicata, è necessario dimostrare la fonte di tali versamenti. Evitare ogni sospetto è possibile grazie alla tracciabilità della provenienza di tale somma. L’obiettivo del provvedimento prossimamente in vigore è appositamente pensato per emarginare i fenomeni di riciclaggio di denaro sporco. Si vuole cercare di arginare il nero, un altro problema estremamente diffuso nel nostro Paese. Se si viola questo divieto si subisce una sanzione amministrativa che va da 3mila a 50mila euro.

Da sempre esistono molti dubbi in materia di tracciabilità dei pagamenti. Questi sono alimentati soprattutto dal clima di tensione che la lotta all’evasione ha generato in questi ultimi anni. I trasferimenti bancari devono essere necessariamente fatti con sistemi tracciabili come carta di credito e assegni. Invece, per quanto riguarda le operazioni allo sportello della banca o delle Poste, come i prelievi o i versamenti, esse non sono soggette a tale normativa. Nel momento in cui il correntista deposita i soldi sul conto corrente, la proprietà del denaro non si trasferisce in capo a un altro soggetto (la banca). La banca è solo un depositario, ossia un soggetto che detiene il denaro e lo custodisce per conto di un’altra persona. Non si ha quindi quel trasferimento in senso stretto che la legge invece richiede nel momento in cui impone l’utilizzo di strumenti tracciabili.