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Fiumicino: auto di un presunto foreign fighters nel parcheggio

Fiumicino: auto di un presunto foreign fighters nel parcheggio

Gli investigatori sono risaliti al proprietario dell'auto, un inglese originario dello Sri Lanka, sospettato di essere un foreign fighters.   Un auto che era ferma ormai da più di un anno all'aeroporto di Fiumicino è stata fatta brillare dopo essere stata aperta dagli agenti della Polar...

Gli investigatori sono risaliti al proprietario dell’auto, un inglese originario dello Sri Lanka, sospettato di essere un foreign fighters.

Un auto che era ferma ormai da più di un anno all’aeroporto di Fiumicino è stata fatta brillare dopo essere stata aperta dagli agenti della Polaria, che dai documenti ritrovati nell’abitacolo sono risaliti al proprietario, un inglese di origini srilankesi sospettato di essere un foreign fighters, che ad oggi starebbe combattendo in Siria per conto dell’Isis.

Il nome del proprietario era noto all’Intelligence britannica che lo ricercava, ma l’uomo circa un anno fa con tutta la sua famiglia si è imbarcato su un volo diretto in Siria ed ha fatto perdere le sue tracce. A livello internazionale era segnalato come presunto foreign fighters.

All’apertura dell‘auto, una monovolume Seat Alhambra, gli agenti non hanno trovato nulla di sospetto e hanno così deciso di non farla brillare, ma di concentrare le indagini sull’uomo, che aveva parcheggiato la sua vettura a Fiumicino nel maggio del 2015.

Le prime indagini portate avanti dalla polizia di frontiera, dalla Digos e da esperti dell’antiterrorismo hanno portato al riconoscimento del proprietario, un uomo di 37 anni, che attraverso il Sistema informativo chiamato Border Control System Italia, risulterebbe essere un probabile combattente attualmente in Siria.

L’uomo e la sua famiglia non avrebbero destato alcun tipo di sospetto al momento dell’imbarco verso la Siria dal Leonardo da Vinci, anche perchè le fonti investigative hanno confermato che in quel periodo il suo nome non rientrava nelle liste dei possibili foreign fighters e quindi nessun errore o mancanza di zelo è da accollare alla polizia aeroportuale.

L’auto dopo i primi rilievi sostenuti sul posto è stata trasportata in un deposito di Fiumicino, mentre continueranno le ricerche a livello internazionale di questa persona scomparsa nel nulla con la sua famiglia, che saranno condotte con la supervisione dell’Intelligence britannica.