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Craxi: Acquaviva, 'il garibaldino che riuscì a realizzare il nuovo Concordato' (2)

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(Adnkronos) - Quest'ultima, conclude Acquaviva, "lo rese coerente e anche più libero nel confronto con la controparte vaticana, con ciò fornendogli gli strumenti sia per completare il disegno riformatore contenuto nell’articolo 8, che giaceva inespresso in Costituzione...

(Adnkronos) – Quest'ultima, conclude Acquaviva, "lo rese coerente e anche più libero nel confronto con la controparte vaticana, con ciò fornendogli gli strumenti sia per completare il disegno riformatore contenuto nell’articolo 8, che giaceva inespresso in Costituzione da trentacinque anni, che nel sostenere serenamente, con laica libertà, la volontà dei vescovi del suo Paese che intendevano legare il nuovo Accordo a un innovativo principio di collaborazione tra Stato e Chiesa.

"Con gli Accordi del 18 febbraio del 1984, che sostituiscono il Concordato del 1929 e modificano, nel Trattato, il presupposto della religione di Stato, si chiudono, ci auguriamo definitivamente, le ferite ancora aperte in non poche coscienze, si garantisce la pluralità di idee e delle concezioni della vita, requisiti essenziali della vita democratica, e si consolida un moderno sistema che non ha bisogno di arcaiche barriere ma che trova la sua norma fondamentale nel diritto alla libertà", affermò Craxi parlando al Senato il 3 agosto 1985, discorso ripotato nel volume.

"Una libertà -concluse l'allora presidente del Consiglio- che può consentire ad una Chiesa che ha fatto della battaglia per i diritti umani il centro della sua azione di svolgere in piena autonomia la sua alta missione nel mondo, una libertà che consentirà ai cittadini italiani di compiere, senza interferenze, scelte religiose integralmente consapevoli".