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Migranti: Caso Mare Jonio, richiesta archiviazione 'Libia non è un porto sicuro'

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Palermo, 30 gen. (Adnkronos) - "La Libia non è un porto sicuro" perché "i migranti recuperati dalla Guardia costiera libica e ricondotti in Libia sono stati sistematicamente sottoposti a detenzioni arbitrarie, torture, ed estorsioni,lavori forzati e violenze sessuali&qu...

Palermo, 30 gen. (Adnkronos) – "La Libia non è un porto sicuro" perché "i migranti recuperati dalla Guardia costiera libica e ricondotti in Libia sono stati sistematicamente sottoposti a detenzioni arbitrarie, torture, ed estorsioni,lavori forzati e violenze sessuali". A scriverlo, nero su bianco, sono i magistrati della Procura di Agrigento nella richiesta di archiviazione per Luca Casarini e Pietro Marrone, rispettivamente capo missione e comandante della nave Mare Jonio, indagati per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e per non avere rispettato, nel marzo 2019, un ordine militare. Nella richiesta, visionata dall'Adnkronos, il Procuratore capo Luigi Patronaggio, l'aggiunto Salvatore Vella e la pm Cecilia Baravelli, ricordano di essersi rivolti lo scorso giugno scorso all'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) e. in particolare, all'ufficio della Rappresentanza Regionale per il Sud Europa, se la Libia possa essere considerata un "Place of safety”, cioè un porto sicuro.

La Nazioni Unite hanno risposto in data 3.10.2019 "allegando un rapporto nel quale, dopo aver ripercorso i conflitti in corso in Libia nell'anno 2019, esaminava la situazione di richiedenti asilo, rifugiati e migranti in quei territori, evidenziando come alcune migliaia di loro si trovano in condizione di detenzione arbitraria e sottoposti a violazioni dei loro diritti umani", si legge nella richiesta di archiviazione.