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Scienza: nanotecnologie, primo test internazionale con nano materiali italiani (2)

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(Adnkronos) - “La moderna conservazione – ha detto Sabrina Zuccalà - ha sentito negli ultimi anni la necessità di affidarsi in maniera sempre più importante alla scienza per ottenere un migliore risultato nell’ambito della ricerca, sia per situazioni d’em...

(Adnkronos) – “La moderna conservazione – ha detto Sabrina Zuccalà – ha sentito negli ultimi anni la necessità di affidarsi in maniera sempre più importante alla scienza per ottenere un migliore risultato nell’ambito della ricerca, sia per situazioni d’emergenza che per la stabilizzazione dei Beni Culturali. Nello studio scientifico dei materiali protettivi da applicare in ambito conservativo le nanotecnologie hanno fornito metodi affidabili per una durevole conservazione, reversibile e biocompatibile.

Il legno, materia al centro di questa nostra analisi, è un materiale organico che mantiene molte delle sue caratteristiche anche quando questo viene lavorato. La sua durata è strettamente legata alle condizioni ambientali in cui viene mantenuto: si gonfia con l’umidità e il calore, mentre con il freddo si ritira producendo delle crepe. Questi aspetti sono ancora più delicati quando ci troviamo davanti a reperti archeologici provenienti dai fondali marini, come ci è capitato nel caso della nave di Marausa. Resti che hanno già subito lo stress del passaggio dall’ambiente in cui sono giaciuti per centinaia di anni ad un ambiente completamente diverso. Le fasi di studio eseguite da un team di esperti qualificati prima del trattamento con i nano materiali sono servite proprio a comprendere lo stato fisico e chimico della struttura lignea.

La nanotecnologia applicata al legno assolve un compito indispensabile in quanto crea una nanostruttura di particelle, un reticolo protettivo invisibile il quale impedisce che umidità, le polveri sottili ed altri elementi inquinanti presenti nell'ambiente riescano a penetrare nel materiale. Ciò permetterebbe al manufatto ligneo di essere esposto in un ambiente fruito da migliaia di persone, con una notevole contaminazione all’aria, senza che il materiale possa assorbire gli inquinanti. Pensiamo alle muffe, microparticelle che si muovono in ogni ambiente e si attivano in circostanze favorevoli, o alle spore dei funghi che possono essere trasportate dagli abiti dei visitatori provenienti dall’ambiente esterno. I nanomateriali svolgono l'attività di protettivi delle superfici lignee senza essere filmogeni o alterare le caratteristiche del manufatto, l’aspetto o la traspirabilità, elemento fondamentale. Le loro proprietà idrorepellenti e oleorepellenti, creano una protezione invisibile in scala nanometrica che agisce respingendo i contaminanti e impedendo loro di entrare in contatto con la struttura lignea trattata. Si è potuto constare altresì̀ che, malgrado il formulato nanotecnologico applicato abbia un eccellente effetto idrorepellente, ha la capacità di non modificare la traspirabilità del materiale organico trattato”.