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Sud: un piano da 123 mld fino al 2030, 21 mld in primo triennio per rilanciare investimenti (2)

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(Adnkronos) - Tra i punti principali del Piano c'è quello di "un Sud rivolto ai giovani". In particolare si punta ad "investire su tutta la filiera dell’istruzione, a partire dalla lotta alla povertà educativa minorile, per rafforzare il capitale umano, ridurr...

(Adnkronos) – Tra i punti principali del Piano c'è quello di "un Sud rivolto ai giovani". In particolare si punta ad "investire su tutta la filiera dell’istruzione, a partire dalla lotta alla povertà educativa minorile, per rafforzare il capitale umano, ridurre le disuguaglianze e riattivare la mobilità sociale". Per conseguire questo risultato il piano punta a "scuole aperte tutto il giorno", "al contrasto alla povertà educativa e alla dispersione scolastica"; alla "riduzione dei divari territoriali nelle competenze"; al "potenziamento dell’edilizia scolastica"; "all'estensione No Tax area (senza penalizzare le Università)", e "all'attrazione dei ricercatori al Sud".

Ma non solo si punta nel Piano anche ad infittire e ammodernare le infrastrutture, materiali e sociali, come fattore di connessione e di inclusione sociale, per spezzare l’isolamento di alcune aree del Mezzogiorno e l’isolamento dei cittadini in condizioni di bisogno. Un Piano Sud del Mit di oltre 33 miliardi ma anche ad affrontare l'emergenza viabilità secondaria, ad istituire un Fondo infrastrutture sociali per comuni medi e piccoli, a realizzare nuovi nidi al Sud, a favorire l'inclusione abitativa per cittadini e lavoratori svantaggiati, a creare 'Case della salute' per l’assistenza integrata e al rinnovo della dotazione tecnologica sanitaria.

Inoltre si punta a rafforzare gli impegni del Green Deal al Sud e nelle aree interne, per realizzare alcuni obiettivi specifici dell’Agenda Onu 2030 e mitigare i rischi connessi ai cambiamenti climatici. In particolare è previsto un 'reddito energetico' per le famiglie; una sperimentazione di economia circolare; un potenziamento del trasporto sostenibile; contratti di filiera e di distretto nel settore agroalimentare; una gestione forestale sostenibile.