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Coronavirus: Salone Mobile a giugno tra incognite e rischi, 'è scommessa'/Adnkronos

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Milano, 26 feb. (Adnkronos) (di Vittoria Vimercati) - Per l'edizione 2020 del Salone del Mobile ai tempi del Coronavirus ci sarà solo la finestra che va dal 16 al 21 giugno. Non c'è un piano B o un'alternativa, perché i mesi di settembre e ottobre sarebbero troppo...

Milano, 26 feb. (Adnkronos) (di Vittoria Vimercati) – Per l'edizione 2020 del Salone del Mobile ai tempi del Coronavirus ci sarà solo la finestra che va dal 16 al 21 giugno. Non c'è un piano B o un'alternativa, perché i mesi di settembre e ottobre sarebbero troppo ravvicinati all'edizione 2021, e alle aziende non converrebbe. Se l'emergenza sanitaria dovesse continuare, il settore del design e dell'arredo dovrà rinunciare alla manifestazione che porta ogni anno a Milano almeno 350mila persone tra turisti e operatori del settore, con un indotto che va dai 120 ai 350 milioni di euro.

Il danno economico per l'Italia sarebbe calcolabile con un impatto sul Pil di almeno 1-1,3 miliardi di euro, secondo le stime di Emanuele Orsini, presidente di FederlegnoArredo, fiducioso che alla fine il Salone del Mobile si farà, nonostante l'incertezza della situazione. Nessuno sa quanto dureranno il panico e le limitazioni imposte dall'escalation di contagi da Coronavirus, né se alla fine i buyer e gli espositori decideranno di venire lo stesso dall'estero in Italia.

I vertici della filiera, l'indomani del cda che ha deciso per il rinvio dell'evento programmato per aprile con 2.200 espositori, non nascondono la loro preoccupazione. "E' il momento di stare uniti e aiutare le imprese a superare questo momento gravissimo, non possiamo lasciarle morire", spiegano in coro Orsini e il presidente del Salone del Mobile, Claudio Luti. La filiera del legno-arredo vale 42,5 miliardi di produzione, dà lavoro a 380mila addetti e 80mila aziende. "Il settore non può permettersi di perdere pezzi perché ogni miliardo che perdiamo – sottolinea Orsini – perdiamo 10mila persone, e se ne perdiamo due le persone diventano 20mila".