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Coronavirus: Cairo, 'se il campionato di calcio dovesse riprendere si giocherà a porte chiuse'

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Palermo, 22 mar. (Adnkronos) - "Io lo dissi subito, nell'assemblea della Lega Calcio del 10 marzo, 'se non prendiamo decisioni drastiche, anche spostare tifosi contribuirà ad aumentare esponenzialmente i contagiati'. Dopo la guerra questa è l'emergenza pi&ugrav...

Palermo, 22 mar. (Adnkronos) – "Io lo dissi subito, nell'assemblea della Lega Calcio del 10 marzo, 'se non prendiamo decisioni drastiche, anche spostare tifosi contribuirà ad aumentare esponenzialmente i contagiati'. Dopo la guerra questa è l'emergenza più dura da combattere". A parlare, in una intervista alla Stampa, è Urbano Cairo, il Presidente del Torino, che è stato tra i primi a lanciare l'allarme. Secondo il numero uno granata, sulla Champions ed Europa League "sono subentrati gli egoismi dei paesi. Che allora si sentivano immuni dal contagio e vedevano in difficoltà solo l'Italia. L'Uefa ha cercato di preservare coppe ed Europei con motivazioni sportive e soprattutto economiche, poi si è dovuta arrendere quando si sono resi conto che il virus non era solo un'emergenza italiana. Anzi, il resto del mondo si è adeguato a noi".

Cairo è convinto che "questa emergenza ha compattato il calcio italiano, c'è più unità di prima. Molti falchi sono diventate colombe anche se è rimasto qualcuno che vuole fare il fenomeno, che rompe il fronte per avere vantaggi. Furbizie, atteggiamenti di piccolo cabotaggio". Ma non fa nomi "Non voglio dare lezioni a nessuno", spiega. Ma davanti ai nomi di De Laurentiis e Lotito spiega: "dire 'la mia regione non ha problemi' con una situazione così in evoluzione è una farse infelice".

Annuncia, quindi, che martedì, quando si riuniranno tutti i club in Lega, "cercheremo una soluzione condivisa". E sul futuro immediato del calcio in Italia dice: "Inutile avventurarsi in previsioni, davanti a una pandemia noi non possiamo che navigare a vista. Fissare un inizio o una fine ora è senza senso, ma nel caso riprendessimo l'ipotesi porte chiuse è la più probabile". E spiega che "sarà inevitabile" il taglio degli stipendi dei calciatori proporzionale al periodo di inattività. "Credo che i calciatori siano a primi a non volerlo, sono ragazzi che hanno testa". Alla domanda su come vede il calcio dopo il coronavirus in Italia, Urbano Cairo replica: "Se rispetteremo le regole, l'talia riuscirò anche se non a breve a rivedere la normalità. E così anche il calcio".