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Coronavirus: sociologo Billari al Governo, 'più attenzione a riflessi psicologici misure'

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Milano, 26 mar. (Adnkronos) - Se il futuro ci dovesse riservare nuove epidemie o, più probabilmente, altre restrizioni sociali, sarà meglio prepararsi aumentando gli epidemiologi ai 'posti di comando' e prestando più attenzione ai riflessi psicologici di certe restrizi...

Milano, 26 mar. (Adnkronos) – Se il futuro ci dovesse riservare nuove epidemie o, più probabilmente, altre restrizioni sociali, sarà meglio prepararsi aumentando gli epidemiologi ai 'posti di comando' e prestando più attenzione ai riflessi psicologici di certe restrizioni sui cittadini. E' quanto ritiene il sociologo e docente di demografia all'Università Bocconi, Francesco Billari. "In Italia – dice all'Adnkronos – gli esperti di epidemie non mancano, ma una delle caratteristiche di questo problema è che non c'è solo l'aspetto medico. Si parla molto della medicina d'urgenza, è importante, ma altrettanto lo è lo studio delle misure socio-economico, come il 'lockdown'. Quando si andranno a studiare queste epidemie ci vorranno conoscenze mediche, epidemiologiche e anche sociali: i team che lavorano su questi temi sono sempre composti e interdisciplinari".

In futuro, quindi, "sicuramente sì, serviranno più epidemiologi, che dovranno lavorare in team con medici, statistici e sociologi. La mia impressione è che si cerchi troppo un 'uomo solo al comando', cosa che per fare delle scelte potrebbe andare bene ma in termini di scienza no, servono squadre ed è così è in tutti Paesi".

In più, il parere del docente, è che si inizi a prestare attenzione "oltre che alla salute fisica anche alla salute mentale". Ovvero, "quando si valutano misure da adottare, soprattutto se sostenute sul lungo periodo, bisogna considerarne gli effetti sulla mente delle persone". Allo stesso modo, i 'decisori' devono guardare "alla diseguaglianza e alla stratificazione sociale". Stare a casa, sottolinea il docente, "significa qualcosa di diverso per ciascun cittadino: ci sono situazioni abitative di tipo diverse, persone sole o in case sovraffollate. Nella discussione politica e sui media stiamo assistendo a una concezione molto omogenea dello stare a casa".