> > Coronavirus: in Sicilia una cabina di regia contro la povertà

Coronavirus: in Sicilia una cabina di regia contro la povertà

default featured image 3 1200x900

Palermo, 1 apr. (Adnkronos) - Una cabina di regia per contrastare il dilagare della povertà legato all'emergenza Coronavirus. A chiederlo al governo regionale, con una nota indirizzata al presidente della Regione Nello Musumeci e all’assessore alle Politiche sociali Antonio Sc...

Palermo, 1 apr. (Adnkronos) – Una cabina di regia per contrastare il dilagare della povertà legato all'emergenza Coronavirus. A chiederlo al governo regionale, con una nota indirizzata al presidente della Regione Nello Musumeci e all’assessore alle Politiche sociali Antonio Scavone, è 'l’Alleanza contro la povertà', il cartello che riunisce una ventina tra associazioni, Anci, Cgil, Cisl e Uil. "Sollecitiamo la riattivazione del tavolo regionale sulla povertà con funzioni di cabina di regia – si legge nella lettera firmata dalla portavoce Rosanna Laplaca – perché sempre più visibilmente nell’Isola monta il mix tra emergenza sanitaria e dramma sociale".  Obiettivo del tavolo, mettere a punto provvedimenti mirati, consentire agli enti locali di disporre delle risorse aggiuntive "con criteri omogenei e tempi certi",e ridefinire strategie di intervento che permettano di "costruire le condizioni per una ripresa solida nell'impalcatura, efficace nelle misure e in grado di generare una strutturale inclusione delle fasce sociali più fragili".  Bene le risorse stanziate in questi giorni dal governo nazionale e (43,4 milioni per la Sicilia) e regionale (100 milioni) ma, sottolinea, "bisogna definirne con immediatezza le modalità di fruizione senza creare sovrapposizioni".

Necessario anche mettere subito in campo "interventi straordinari e provvedimenti mirati, pensando anche al dopo emergenza". Da qui la necessità di "progettare e organizzare una revisione dell’intero sistema regionale del welfare". In Sicilia – ripetono assieme le associazioni e la rete dei servizi sociali – "già in condizioni normali non si è in grado di realizzare percorsi di inclusione che non lascino indietro nessuno, ora l’esplosione dell’epidemia e lo stato di emergenza affondano il coltello nella piaga di condizioni sociali profondamente precarie".