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Coronavirus: studio Università Catania, 'correlazione tra pandemia e inquinamento'

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Palermo, 10 apr. (Adnkronos) - "Il rischio epidemico è più elevato in alcune delle regioni settentrionali dell'Italia rispetto alla parte centrale e meridionale. Da una analisi basata sui dati ufficiali messi a disposizione da parte dell’Istat, dell’Istituto super...

Palermo, 10 apr. (Adnkronos) – "Il rischio epidemico è più elevato in alcune delle regioni settentrionali dell'Italia rispetto alla parte centrale e meridionale. Da una analisi basata sui dati ufficiali messi a disposizione da parte dell’Istat, dell’Istituto superiore della Sanità e di altre agenzie europee si è trovata una interessante e forte correlazione fra l’impatto della pandemia da Covid-19 e diversi fattori che caratterizzano in maniera diversa le regioni italiane quali inquinamento atmosferico da PM10, temperatura invernale, mobilità, densità e anzianità della popolazione, densità di strutture ospedaliere e densità abitativa". Lo sostiene il prof. Andrea Rapisarda, associato di Fisica teorica dell’Università di Catania, sulla base di una valutazione a priori del rischio epidemico delle regioni italiane in relazione a questi fattori eseguita tramite una nuova metodologia elaborata da un gruppo interdisciplinare di docenti e ricercatori allo scopo di individuare i motivi per cui la diffusione della pandemia è stata più veloce e letale in alcune regioni dell’Italia piuttosto che in altre.

La ricerca dal titolo “Strategies to mitigate the COVID-19 pandemic risk” è realizzata da un team composto da docenti Alessio Biondo del dipartimento di Economia e Impresa, Giuseppe Inturri del dipartimento di Ingegneria elettrica elettronica e informatica, Vito Latora e Alessandro Pluchino del dipartimento di Fisica e Astronomia, Rosario Le Moli del dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale e Giovanni Russo del dipartimento di Matematica e Informatica, dalla ricercatrice Nadia Giuffrida del dipartimento di Ingegneria civile e architettura e dalla dottoranda Chiara Zappalà del dipartimento di Fisica e Astronomia.

"È stato rilevato che il rischio epidemico è più elevato in alcune delle regioni settentrionali dell'Italia rispetto alla parte centrale e meridionale – spiegano i ricercatori -. Il nostro indice di rischio epidemico mostra forti correlazioni con i dati ufficiali disponibili dell'epidemia Covid-19 in Italia e spiega in particolare perché regioni come Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte e Veneto stiano soffrendo molto di più rispetto al centro-sud. D’altra parte queste sono anche le stesse regioni che solitamente subiscono il maggiore impatto (in termini di casi gravi e decessi) anche per le influenze stagionali, come rivelano i dati dell’Iss".