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Coronavirus: gestori benzina autostrade, male concessionari, prime misure industria (2)

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(Adnkronos) - Spicca in questa crisi, rilevano i gestori, "l’atteggiamento irresponsabilmente dilatorio dei Concessionari delle tratte, che tuttavia percepiscono ricche royalty di posizione sulle attività di vendita di carburanti e di altri beni e servizi svolte sulla rete autostra...

(Adnkronos) – Spicca in questa crisi, rilevano i gestori, "l’atteggiamento irresponsabilmente dilatorio dei Concessionari delle tratte, che tuttavia percepiscono ricche royalty di posizione sulle attività di vendita di carburanti e di altri beni e servizi svolte sulla rete autostradale (royalty che sono, peraltro, causa importante di una pesantissima perdita di competitività del comparto che si protrae da anni), i quali, affermata a parole una tanto generica quanto gratuita disponibilità ad intervenire, perseguono di fatto una condotta dilatoria e bizantina per non mettere a disposizione risorse di alcun tipo".

Per contro a questo tipo di condotta, dopo un incerto avvio, sottolineano i gestori, "una parte significativa dell’industria petrolifera presente sulla rete autostradale (Eni, Kuwait Italiana e Tamoil, aderenti all’Unione Petrolifera ed Ip, che si è dichiarata pronta ad effettuare lo stesso intervento) ha deciso di rompere gli indugi e, attraverso accordi con le organizzazioni di categoria, rispetto al rischio di chiusura immediata degli impianti, di intervenire con misure reali e tempestive di sostegno economico, che, se ancora non sono certo risolutive della profonda crisi delle gestioni autostradali, costituiscono il primo mattone del pacchetto delle misure necessarie a sostenerle nella fase emergenziale, e rappresentano anche un evidente segnale di discontinuità rispetto all’inerzia strumentale sia dei Concessionari sia di altre aziende presenti nella rete distributiva autostradale, che non hanno più alibi per non intervenire".