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Energia: Mazzoncini (A2A), 'su rinnovabili, rifiuti e acqua gap italiano da colmare con urgenza' (2)

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(Como) - Considerando il pilastro Ambiente, lo studio mette in evidenza come l'Italia sia ancora "lontana dalle migliori esperienze europee per quanto riguarda la gestione dei rifiuti". Molti territori italiani sono "lontani" dagli obiettivi vincolanti del 10% dei rifiuti ur...

(Como) – Considerando il pilastro Ambiente, lo studio mette in evidenza come l'Italia sia ancora "lontana dalle migliori esperienze europee per quanto riguarda la gestione dei rifiuti". Molti territori italiani sono "lontani" dagli obiettivi vincolanti del 10% dei rifiuti urbani conferiti in discarica al 2035, con un tasso di conferimento medio nazionale del 21,5%, e del 70% dei rifiuti urbani oggetto di raccolta differenziata al 2030, con un valore medio nazione pari a 58,2%, fissati dal Circular Economy Package della Commissione Europea. Con un tasso di riciclo dei rifiuti urbani pari al 49,8%, l’Italia è in linea con la media dell’Area Euro, pari al 50,3%.

L’analisi mette in evidenza ambiti di miglioramento anche per il ciclo idrico. L’Italia ha una rete infrastrutturale obsoleta, con il 60% delle infrastrutture che ha più di 30 anni e il 25% più di 50 anni, e la metà dell’acqua distribuita viene dispersa. Il gap impiantistico caratterizza anche la capacità di depurare e trattare le acque reflue. Il Paese sconta una carenza di investimenti nel settore idrico. Con 40 euro per abitante all’anno, rispetto a una media europea annua di 100 euro per abitante, l’Italia si posiziona al terzultimo posto nella classifica europea per investimenti nel settore, davanti solo a Malta e Romania.

“Il nuovo quadro di riferimento europeo, dal Green Deal al meccanismo Next Generation Eu, rappresenta una grande opportunità per colmare i gap esistenti e rilanciare lo sviluppo sostenibile dei territori italiani”, dichiara Valerio De Molli, managing partner e ceo di The European House – Ambrosetti. “Dobbiamo colmare con urgenza i gap dei territori italiani. 18 Regioni su 20 satureranno la propria capacità di smaltimento in discarica entro il 2025 e, di queste, 13 Regioni la satureranno già entro il 2020. Anche il ciclo idrico ha ampi spazi di ottimizzazione, con una rete infrastrutturale obsoleta. Con il 47,9% dell’acqua prelevata dispersa lungo la rete, più del doppio rispetto alla media europea, siamo all’ultimo posto nella classifica europea".