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Nenna (Una): "Con Google formeremo su territori agenzie digitali supporto aziende"

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Roma, 23 set. (Adnkronos) - Una+ è il progetto realizzato da Una (Aziende della Comunicazione Unite), con la collaborazione Google e il supporto di Confindustria Intellect, rivolto alle piccole e medie agenzie digitali presenti sul territorio, con l'obiettivo di accrescere le loro compe...

Roma, 23 set. (Adnkronos) – Una+ è il progetto realizzato da Una (Aziende della Comunicazione Unite), con la collaborazione Google e il supporto di Confindustria Intellect, rivolto alle piccole e medie agenzie digitali presenti sul territorio, con l'obiettivo di accrescere le loro competenze in materia di comunicazione digitale oltre ad accreditare sul mercato le agenzie che vi partecipano.

Emanuele Nenna, presidente di Una, ha commentato i primi risultati dell’iniziativa: “Il progetto UNA+ nasce proprio per portare la cultura del digitale sul territorio italiano. Il percorso parte dal recruiting, dalle agenzie sul territorio. Alcune di esse sono già associate ad UNA, altre si assoceranno ma nel frattempo fruiscono della nostra formazione, per essere coloro che hanno gli strumenti per portare nelle imprese il know how necessario per investire sul digitale. È un progetto partito da qualche mese con la preziosa collaborazione di Google che ad oggi ci ha aiutato a formare circa 500 agenzie".

"Queste 500 agenzie – ha spiegato Nenna – nella fase successiva, insieme ad altre che stiamo iniziando a formare adesso, saranno degli interlocutori certificati da Una e Google per le piccole e medie imprese sul territorio. Questo avviene per garantire alla domanda delle imprese, che vogliamo sviluppare insieme a Google, che ci siano degli interlocutori affidabili in termini di qualità, perché hanno seguito un percorso di formazione. In questo modo possiamo assicurare le imprese e affidarle a persone competenti che le aiuteranno ad affrontare questo mondo pieno di opportunità nel quale, senza il giusto know how, senza la giusta competenza, si rischia di produrre anche degli effetti negativi per la propria azienda”.

Nenna è intervenuto alla presentazione della ricerca sul mondo del digitale condotta con Prometeia e in collaborazione con Google. Secondo Nenna: “Il quadro che emerge dalla ricerca conferma quello che intuitivamente sapevamo ma a cui non avevamo mai dato una dimensione vera, cioè che il valore delle agenzie che lavorano nel digitale, o con il digitale, rappresenta di fatto l’1,7% del PIL italiano, che è un numero enorme anche a confronto con altre aree industriali. Si parla di 28.000 aziende, dalle piccolissime a quelle con oltre 250 dipendenti. La maggior parte sono comunque sotto i due dipendenti. Questa dimensione ci fa capire l’importanza di continuare a investire su un settore che è già così grande ma che ha un potenziale enorme ed inespresso. Questo è quello su cui vogliamo lavorare”.

In conclusione Nenna si è espresso sulle criticità da affrontare per avviare un’autentica trasformazione digitale: “Io credo che i limiti attuali siano un po’ lo specchio di quella che è la cultura digitale del paese. Abbiamo delle zone d’Italia dove sicuramente è sotto rappresentata la competenza, però a volte la domanda nasce dall’offerta, quindi dobbiamo attivare un circolo virtuoso. Formare agenzie anche in quei territori che non sono così abituati a maneggiare il digitale o a considerare il digitale uno strumento di business consentirà poi a questi soggetti di promuoversi e di raccontare una storia interessante, affascinante. Molti imprenditori ancora non ci hanno pensato per diversi motivi: culturali, di abitudine, di opportunità. Credo quindi che non sia importante solo suscitare il bisogno di un investimento sul digitale con grandi comunicazioni dall’alto verso le imprese ma anche lavorare sul territorio e mettere a disposizione dei consulenti in quelle regioni e in quelle zone dove è meno frequente trovarne. È necessario attivare la conversazione e fare in modo che loro stessi siano degli attivatori, dei propulsori di opportunità di business che oggi non intravediamo ma che ci sono sicuramente”.