> > Intelligenza artificiale, come le tecnologie cambieranno le nostre vite

Intelligenza artificiale, come le tecnologie cambieranno le nostre vite

default featured image 3 1200x900

Roma, 24 set. (Adnkronos) - Intelligenza applicata ai vari settori d'impresa, dalla gestione del business al rapporto con i clienti. Qual è il contributo dell'innovazione al lavoro dell'uomo in un'ottica di crescita sostenibile del Paese? In quale direzione ci stiamo muove...

Roma, 24 set. (Adnkronos) – Intelligenza applicata ai vari settori d'impresa, dalla gestione del business al rapporto con i clienti. Qual è il contributo dell'innovazione al lavoro dell'uomo in un'ottica di crescita sostenibile del Paese? In quale direzione ci stiamo muovendo? Se n'è parlato oggi nel corso della prima giornata del Forum dell’Innovazione Sostenibile di Comunicazione Italiana, dedicata all''Artificial Intelligence Day', nell'ambito del forum 'Augmented humanity: come le tecnologie intelligenti cambieranno le nostre vite', condotto da Federico Luperi, direttore Innovazione&Nuovi Media (Gmc) Adnkronos.

Riccardo Salierno, Chief Information Officer Sapio Produzione Idrogeno Ossigeno, racconta: "Negli ultimi anni ci siamo dedicati molto alla parte di innovazione a supporto del business, dei clienti, per fare in modo di dare servizi più efficaci ed efficienti. Da due anni abbiamo anche istituito internamente un Hackathon al quale tutti i dipendenti possono partecipare: ne escono una serie di idee che poi vengono sviluppate e alcune, se poi si realizzano, vengono applicate nel nostro business".

C'è poi il tema dell'"applicabilità innovativa" dell’idrogeno. "Noi siamo per un mondo sostenibile e green, fa parte della missione della nostra azienda – ricorda Salierno – Nell’ambito dell’automotive i big players si sono mossi già da tempo. Abbiamo due temi: l’elettrico è importante ma pensiamo al trasporto pesante. Per il trasporto pesante, è impensabile calcolare quante batterie dovrebbe avere un camion a bordo per fare un certo percorso. Quindi impossibile pensare che l’elettrico sarà il futuro per lo meno per il trasporto pesante. Viceversa l’idrogeno lo sarà. Noi siamo certi che entro il 2025 avremo già le prime stazioni di idrogeno presenti nel nostro Paese, sicuramente in ambito industriale e immediatamente dopo ci saranno anche stazioni di rifornimento per i più piccoli".

Un percorso che si inserisce in quello della decarbonizzazione. "Tutti ci credono alla decarbonizzazione, dobbiamo dare la possibilità all’idrogeno di sfruttare le sue potenzialità e dare un futuro pulito al nostro pianeta", conclude.

"Noi in questi anni e in questi mesi abbiamo introdotto più digitalizzazione ad esempio nella gestione del nostro core business che è costruire e gestire reti – ricorda da parte sua Marco Barra Caracciolo, Cio Italgas – Tutti i nostri cantieri lavorano con la nostra applicazione in cui la gestione del cantiere viene fatta con check list e fotografie che vengono scattate e inviate ad un algoritmo che verifica e dà o non dà l’ok a proseguire quel lavoro in funzione di una serie di parametri. Non siamo al livello di automatismo massimo: c’è un centro di controllo che tutto quello che l’algoritmo non riesce ad interpretare passa all’uomo".

E ancora: "I nostri operai li abbiamo dotati di occhialini che permettono loro di avere del knowledge sharing o di chiedere a un collega remoto di supportarli. Oggi stiamo cercando, perché fare un allaccio richiede dei lavori, di introdurre questa digitalizzazione per accelerare e cercare di evitare di entrare dentro casa dei clienti ma di far fare fotografie e filmati direttamente da loro per fare una preventivazione a distanza. Oggi c’è tanta tecnologia che può essere utilizzata per migliorare le performance portando vantaggi sia dal punto di vista etico che di sostenibilità".

Marina Geymonat, Leader Ai Center of Excellence Gruppo Tim – Telecom Italia, spiega: "Noi siamo operativi, abbiamo in campo funzionanti sistemi di intelligenza artificiale che tutti hanno voluto testare. Abbiamo un approccio olistico: cerchiamo di utilizzarlo in tutti i campi dell’azienda in modo che tutta l’azienda si digitalizzi, si innovi e faccia uso di questa tecnologia. La mia parte preferita è quella che ci aiuta a fare quello che gli esseri umani non sono stati progettati per fare e quindi gestire tanti dati, milioni e milioni, che arrivano aggiornati ogni 5 minuti. In questo caso l’intelligenza artificiale fa quello che è capace di fare molto meglio degli umani".

Giorgio Metta, direttore scientifico Iit Istituto Italiano di Tecnologia, spiega che "l’intelligenza artificiale esiste come disciplina" anche se manca "un po’ di strada da fare per arrivare dalle parti dell’intelligenza umana. Soprattutto per una caratteristica molto importante della nostra intelligenza, l’efficienza e la flessibilità". Poi rimarca che "la parola stessa intelligenza artificiale ci porta fuori strada. Nel senso che promette di sostituire l’uomo ma in realtà lo sostituisce in compiti disumani dove per esempio c’è pericolo o dove l’intelligenza artificiale lavora bene analizzando una grande quantità di dati".

Secondo Luciano Guglielmi, Chief Information Officer Gruppo Mondadori, "dobbiamo veramente focalizzare il fatto che l'Augmented Intelligence agisce partendo dai dati che qualcuno gli ha dato da analizzare e quanto una quantità di dati completamente amorfa svincolata da un contesto interpretativo sia corretta in tutte le possibili scelte proposte dall’intelligenza artificiale. L’intelligenza artificiale, tutti gli algoritmi di questo mondo, sono fatti per supportare il lavoro e la scelta dell’uomo per migliorare la vita sociale in modo sostenibile, secondo me questo è il vero passaggio".

Per Domenico Lanzo, amministratore delegato Netcom Group, ad esempio, "questo utilizzo intelligente di algoritmi fornisce moltissimi strumenti che possono arricchire la creatività costruttiva in contesti industriali e di impresa, penso alla moda, all’architettura, ai gioielli".