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Coronavirus: Agenzie Scommesse, nuovo Dpcm? 'chiusura inappropriata, siamo discriminati'

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Roma, 24 ott. (Adnkronos) - "Ritengo che se fosse confermata la decisione di sospendere le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo e casinò sarebbe inappropriata. Nel nostro settore non ci sono stati casi e sono state attuate tutte le norme anticontagio previste dai p...

Roma, 24 ott. (Adnkronos) – "Ritengo che se fosse confermata la decisione di sospendere le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo e casinò sarebbe inappropriata. Nel nostro settore non ci sono stati casi e sono state attuate tutte le norme anticontagio previste dai precedenti Dpcm ma anche previsti dal regolatore Adm". Ad affermarlo all'Adnkronos è Maurizio Ughi, il presidente Obiettivo 2016 – Associazione Agenzie di Scommesse commentando la bozza del Dpcm che prevede la chiusura di queste attività. Con il precedente lockdown "lo Stato ha perso 4,5 miliardi di euro" di mancate entrate. Con un nuovo stop fino alla fine dell'anno "rischia di perdere altri 3-3,5 miliardi", spiega Ughi.

"Chiaramente rispetteremo la decisione del Governo e ci adegueremo ma siamo profondamente sorpresi della differenziazione tra noi e i settori come quelli della ristorazione e dei bar. Secondo quanto prevede la bozza del Dpcm possono restare aperti fino alle 18 mentre noi dobbiamo essere chiusi tutto il giorno. Non capiamo la differenza tra noi e gli altri locali", sottolinea Ughi. "E' una discriminazione. E questo mentre nelle nostre sale scommesse rispettiamo tutte le prescrizioni e procediamo ad una sanificazione ogni volta che un cliente lascia la propria postazione".

"Non siamo neanche stati consultati per sentire la nostra opinione". Qualora il Governo dovesse continuare ad andare "a testa bassa" in questa direzione, aggiunge il presidente di Obiettivo 2016, "ci deve includere tra le imprese danneggiate e offrirci l'assistenza. Durante il lockdown tra marzo e metà giugno scorso non abbiamo ricevuto nessuna sovvenzione da parte dello Stato e neppure una parte di liquidità prevista dal dl liquidità per le aziende che erano state chiuse. Non abbiamo potuto accedere perché il nostro codice Ateco non prevedeva questa liquidità garantita ad altre aziende".