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Coronavirus: in chat dubbi M5S su Dpcm, 'folle chiudere alle 18'/Adnkronos

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Roma, 26 ott. (Adnkronos) - Chiudere alle 18 bar e ristoranti? "Una follia". Per non parlare della decisione di abbassare le saracinesche di palestre, piscine, teatri e cinema. A puntare il dito contro l'ultimo Dpcm non sono solo i parlamentari delle opposizioni, ma anche le forze del...

Roma, 26 ott. (Adnkronos) – Chiudere alle 18 bar e ristoranti? "Una follia". Per non parlare della decisione di abbassare le saracinesche di palestre, piscine, teatri e cinema. A puntare il dito contro l'ultimo Dpcm non sono solo i parlamentari delle opposizioni, ma anche le forze della maggioranza. Al netto di Matteo Renzi, che chiede di cambiare il provvedimento, la chat dei deputati M5S – visionata dall'Adnkronos – è segnata da critiche e affondi.

"Siamo dei geni – lamenta una grillino – sui gruppi di palestre e scuole di danza mi hanno chiesto se fosse vero, pensavano fosse un fake". "La situazione è al di fuori di ogni controllo – mette in guardia una collega – molte categorie sono sul piede di guerra, e con tutta la comprensione che posso metterci, continuo a non capire determinate scelte. Al di là della chiusura di bar e ristoranti, perché affossare ulteriormente il mondo dello spettacolo e dello sport già in ginocchio? Perché chiudere i teatri (simbolo di cultura) se rispettavano rigorosamente le norme, e poi magari consentire l'ingresso nelle chiese? Perché le palestre, che garantivano il giusto distanziamento?".

"Esatto – fa un eco un deputato – un teatro o un cinema non è diverso da una messa dal punto di vista di un virus". "Va bene – replica ironica una parlamentare – vorrà dire che avremo a dire ai musicisti di imparare l'Alleluja e farsi assumere dal parroco". Dalla chat emergono anche i rapporti tesi con i colleghi della maggioranza. Nel mirino, in particolare, il ministro della Cultura e capo delegazione dei dem al governo, Dario Franceschini, sabato protagonista di un duro scontro col ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora. "E' bene che si dia una svegliata – punta il dito un deputato -. Altro che bonus vacanze. E non dovrà pensare ai Favino&co, ma al mondo del teatro vero e proprio. Agli ultimi". "Pensa quando ci chiederanno di votarlo Presidente della Repubblica…", ironizza un altro parlamentare.