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Immunologa Viola: "No alternative a Dpcm? Ecco cosa fare"

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Milano, 26 ott. (Adnkronos Salute) - "Cosa fare (per chi mi dice che non c'erano alternative)". Antonella Viola, immunologa dell'università di Padova, intitola così un post su Facebook in cui indica una serie di misure per frenare la corsa dell'epidemia di Covi...

Milano, 26 ott. (Adnkronos Salute) – "Cosa fare (per chi mi dice che non c'erano alternative)". Antonella Viola, immunologa dell'università di Padova, intitola così un post su Facebook in cui indica una serie di misure per frenare la corsa dell'epidemia di Covid-19. Dopo avere espresso contrarietà alla chiusura di bar e ristoranti alle 18, prevista dal nuovo Dpcm – "not in my name", aveva scritto sempre su Fb – la scienziata illustra le sue proposte punto per punto.

Prima voce, "problema scuola-trasporti. Subito: prime 3 classi delle superiori lezioni in presenza con ingressi sfalsati. Ultimi 2 anni Dad", didattica a distanza, al "75%. Nelle prossime settimane: trovare nuovi mezzi e personale per far tornare tutti in presenza". Secondo punto, "chiusure. Subito: identificare attraverso i dati di tracciamento raccolti tra maggio e la prima settimana di ottobre i luoghi a maggior rischio di contagio. Chiudere solo quelli (per esempio, se salta fuori che nei cinema non ci sono stati contagi, perché chiuderli?). Nelle prossime settimane: adeguare i locali o le regole per permettere le riaperture".

Terzo, questione "contagi. Subito: Dad per università. No sport da contatto. Lavoro agile per chiunque non sia necessario sul posto di lavoro. No cerimonie religiose. No sport invernali. Chiare indicazioni per gli anziani e le persone con patologie (devono vedere il minor numero di persone possibile e sempre con mascherina per tutti, quindi niente pranzi, caffè o qualunque occasione in cui non si tenga la mascherina). Se ristoranti aperti (vedere sopra), massimo 4 persone al tavolo (a meno che non siano un unico nucleo familiare). Mascherina obbligatoria sempre dalle scuole medie. Nelle prossime settimane: far arrivare i test rapidi in ospedali, Rsa, scuole, fabbriche. Assumere personale per il tracciamento. Aumentare posti letto in ospedale e assumere personale sanitario (questo è l'unico punto che in realtà non è fattibile in poche settimane)".

Poi, intervenendo ad 'Agorà' su Rai 3, Antonella Viola riferisce: "Con il viceministro della Salute Sileri ci siamo sentiti sabato sera, quando si stava decidendo del nuovo Dpcm. Era molto, molto triste. Anche lui non è convinto che queste misure possano funzionare e ritiene che non sarebbe stato necessario arrivare a una chiusura così generalizzata".

"Sileri mi ha detto chiaramente che" questo suo pensiero "è una cosa che posso riportare tranquillamente", precisa Viola. "Lui è convinto di questo – aggiunge – Il viceministro Sileri è uno scienziato, un medico, quindi capisce benissimo che il problema è tenere una gestione dell'epidemia" di Covid-19 "a lungo termine, non risolvere un problema di 1-2 mesi".

"Il lockdown è stato necessario nella prima fase" dell'emergenza coronavirus "perché eravamo impreparati. Nella seconda fase non deve esserci un lockdown generalizzato – sottolinea poi – E' inaccettabile perché sapevamo che sarebbe arrivata, anche se qualcuno l'ha negata. Eravamo preparati. Sapevamo che con la riapertura delle scuole e con il lavoro tornato alla normalità saremmo stati in questa situazione. Noi non possiamo permetterci di andare avanti tra lockdown, semi-lockdown, coprifuoco e sistemi punitivi per la società e l'economia. Dobbiamo pensare alla salute globale perché ci sono persone che vanno in depressione".