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Coronavirus: Bertelli (Prada), 'assurdo parlare di licenziamenti ora'

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Milano, 27 ott. (Adnkronos) - Per Patrizio Bertelli, amministratore delegato del gruppo Prada e consigliere della Camera della moda, è sbagliato licenziare per l'emergenza Covid. "Parlare di licenziamenti in questo periodo è semplicemente assurdo, significa rovinare un tessut...

Milano, 27 ott. (Adnkronos) – Per Patrizio Bertelli, amministratore delegato del gruppo Prada e consigliere della Camera della moda, è sbagliato licenziare per l'emergenza Covid. "Parlare di licenziamenti in questo periodo è semplicemente assurdo, significa rovinare un tessuto produttivo costruito in cinquant’anni", spiega in un'intervista al quotidiano Repubblica. Come imprese dell’industria della moda, "riteniamo che sia inopportuno. Abbiamo davanti – argomenta – mesi difficili, le condizioni sanitarie potrebbero peggiorare, però è essenziale che in questa fase si salvaguardi nel miglior modo possibile la manodopera qualificata che si è formata nei nostri distretti industriali. Solo così – sottolinea – possiamo soddisfare la domanda di esportazioni che oggi esiste e potremo agganciare la ripresa quando saremo fuori dal tunnel".

Oggi, è la cassa integrazione "una forma di protezione necessaria per i lavoratori più a rischio e per le aziende che si stanno sforzando di riprendere il cammino dopo un periodo molto difficile. Deve durare fino a quando non ci saranno certezze sull’introduzione del vaccino anti Covid", afferma.

Stesso discorso per i sussidi: "Siamo ancora in emergenza e dunque è necessario sostenere economicamente le imprese con aiuti mirati. Piuttosto – aggiunge -c’è bisogno di più flessibilità anche con riguardo alla Cig. Se uno o più operai devono stare a casa perché in famiglia qualcuno ha avuto contatti non sicuri, e si deve chiudere un reparto, per far fronte alla produzione abbiamo bisogno che gli altri operai lavorino di più anche ricorrendo agli straordinari". I prossimi ordini arriveranno soprattuto da Oriente: "La Cina si è ripresa molto bene, potrebbe finire l’anno con un Pil in crescita del 6%, e sta trainando tutti".