> > Prandini (Coldiretti): "Philip Morris è multinazionale che ha vol...

Prandini (Coldiretti): "Philip Morris è multinazionale che ha voluto investire in Italia"

default featured image 3 1200x900

Roma, 26 nov. (Adnkronos) - "Ci tengo a sottolineare che Philip Morris è vero, è una multinazionale, ma una multinazionale che ha voluto investire in Italia andando oltre il costo del lavoro, perché, se avesse seguito la logica di altre multinazionali, magari i processi di ...

Roma, 26 nov. (Adnkronos) – "Ci tengo a sottolineare che Philip Morris è vero, è una multinazionale, ma una multinazionale che ha voluto investire in Italia andando oltre il costo del lavoro, perché, se avesse seguito la logica di altre multinazionali, magari i processi di trasformazione non li avrebbe fatti nel nostro Paese. Invece la serietà e la professionalità è stata quella di dare continuità a quello che è un lavoro di filiera non solo nella fase di produzione ma anche nella fase di trasformazione". Così Ettore Prandini, presidente Coldiretti, intervenendo all'evento "Accordi di filiera a tutela del Made in Italy", promosso in occasione del prolungamento dell’intesa sottoscritta da Ministero delle Politiche agricole e Philip Morris Italia che prevede investimenti fino a 500 milioni di euro complessivi in 5 anni da parte dell'azienda sulla filiera tabacchicola italiana.

Riguardo ai progressi della filiera tabacchicola grazie agli accordi che Coldiretti ha sottoscritto con Philip Morris, Prandini ha ricordato: "Ciò che ci sta caratterizzando non è solo dare la certezza e la continuità alle nostre imprese, ma aver fatto diventare l'Italia il laboratorio, a livello mondiale, sulla sostenibilità". "Per quanto riguarda le produzioni di tabacco – ha spiegato – non parliamo oggi di agricoltura 4.0, siamo oltre: stiamo innovando ulteriormente per tutto quello che riguarda il tema della sostenibilità delle nostre imprese agricole".

"L'invito che faccio alla politica, in particolar modo alla ministra Bellanova proprio per l'attenzione e la puntualità che mette su tutto ciò che riguarda l'occupazione, che anche su questa filiera vengano valorizzate quelle aziende che in Italia producono, trasformano e l'occupazione la garantiscono, rispetto a quelli che invece hanno magari solo qualche piccola sede di rappresentanza ma che pensano di poter condizionare scelte che diventano particolarmente negative, laddove dovessero essere approvate, proprio per la filiera. Dobbiamo saper apprezzare chi ama questo Paese. Noi, come Coldiretti amiamo il mondo agricolo, amiamo le nostre imprese ma nello stesso tempo – ha concluso – abbiamo grande considerazione nei confronti di chi, insieme a noi, vuol valorizzare tutta la filiera produttiva".