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Il Covid non ha fermato la generosità dei donatori di sangue

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Roma, 2 dic. (Adnkronos Salute) - La pandemia di Covid-19 non ha fermato la generosità dei donatori di sangue che, dopo un momento iniziale di paura a marzo, con una lieve flessione di donazioni, hanno continuato a donare, garantendo un farmaco salvavita a molti pazienti, tra i quali talasse...

Roma, 2 dic. (Adnkronos Salute) – La pandemia di Covid-19 non ha fermato la generosità dei donatori di sangue che, dopo un momento iniziale di paura a marzo, con una lieve flessione di donazioni, hanno continuato a donare, garantendo un farmaco salvavita a molti pazienti, tra i quali talassemici e persone con l'anemia falciforme. Lo hanno ricordato i rappresentati dell'Avis alla presentazione online della campagna 'Blood Artists' – promossa da Novartis insieme ad Avis e alle associazioni dei pazienti – che si rivolge a tutta la popolazione, e in particolare ai giovani, per far comprendere attraverso la Street Art cosa vuol dire convivere con queste patologie e quanto sia grande il contributo che ognuno di noi può dare attraverso la donazione di sangue.

"A marzo, dopo un primo momento di flessione delle donazioni – ha detto Antonello Carta, presidente dell'Avis regionale Sardegna – la situazione è rapidamente migliorata. Ma anche nella prima fase" dell'emergenza coronavirus, "più che a una carenza di generosità attribuisco la flessione a un fatto tecnico: ci siamo dovuti attrezzare, con prenotazioni, accessi programmati. C'è stata quindi una flessione fisiologica, legata alla parte organizzativa necessaria per garantire la sicurezza di donatori e operatori". Dopo gli appelli della Protezione civile a donare, infatti, "si è anche dovuto invitare i donatori a scaglionare l'affluso perché abbiamo avuto eccedenze". L'invito ai donatori dunque, e soprattutto ai giovani che possono diventarlo, "è di essere costanti e donare periodicamente. La donazione periodica garantisce l'assoluta sicurezza del sangue per il donatore e per il ricevente".

In Italia, secondo le stime del 2019, il numero dei donatori rimane stabile rispetto agli scorsi anni. Sono aumentati i pazienti trasfusi, che sono stati circa 638mila contro i 630mila del 2018. Le trasfusioni sono state circa 3 milioni, ovvero una ogni 10 secondi. "Nel nostro Paese – ha spiegato Gianpiero Briola, presidente nazionale di Avis – ogni giorno oltre 1.800 pazienti necessitano di trasfusioni di sangue e, grazie all'apporto costante di oltre 1,6 milioni di donatori, l'Italia si conferma un Paese autosufficiente nella raccolta di globuli rossi. Un discorso diverso va fatto per le donazioni di plasma che, seppure in crescita, non sono ancora riuscite a sopperire le necessità interne. Per questo è importante incentivare la donazione soprattutto tra i giovani, affinché possano farsi portavoce di quel messaggio di cittadinanza attiva".

In Italia sono 7mila i pazienti affetti da talassemia e circa 2-3mila con anemia falciforme, due malattie ereditarie per le quali le trasfusioni di sangue sono ancora una terapia insostituibile.

Il progetto 'Blood Artists' è stato realizzato da Novartis in collaborazione con Avis (Associazione volontari italiani del sangue), Fondazione italiana 'Leonardo Giambrone' per la guarigione dalla talassemia e drepanocitosi, Uniamo Fimr (Federazione italiana malattie rare), United Onlus (Federazione nazionale delle associazioni per le anemie rare, le talassemie e la drepanocitosi) e con il patrocinio di Società italiana talassemie ed emoglobinopatie (Site) e Fondazione For Anemia.