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Lirica: 'Adriana Lecouvreur' da Comunale Bologna in onda su Rai5 il 10 e non più l'11 marzo

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Roma, 16 feb. (Adnkronos) - Il film-opera 'Adriana Lecouvreur' di Francesco Cilea con la regia di Rosetta Cucchi e la direzione d’orchestra di Asher Fisch del Teatro Comunale di Bologna sarà trasmesso in prima visione su Rai5 mercoledì 10 marzo alle 21.15 e non gioved&i...

Roma, 16 feb. (Adnkronos) – Il film-opera 'Adriana Lecouvreur' di Francesco Cilea con la regia di Rosetta Cucchi e la direzione d’orchestra di Asher Fisch del Teatro Comunale di Bologna sarà trasmesso in prima visione su Rai5 mercoledì 10 marzo alle 21.15 e non giovedì 11 marzo come precedentemente annunciato. Lo comunica in una nota il Teatro Comunale di Bologna.

Lo spettacolo, registrato a porte chiuse nella sala dei Bibbiena insieme con Rai Cultura a inizio febbraio, con il soprano lettone Kristine Opolais nel ruolo della protagonista, trasforma in film il capolavoro di Cilea con i quattro atti che diventano "quattro spaccati di epoche diverse, con le muse che hanno ispirato il proprio tempo – spiega la regista pesarese Rosetta Cucchi, direttore artistico del Wexford Festival Opera – Un omaggio al teatro e al cinema che, in questa produzione in collaborazione con la Rai, si trasforma in un film per la televisione. La vera Adriana Lecouvreur ci racconta il primo capitolo della storia, in un retropalco della prima metà del Settecento – prosegue la regista –. Nel secondo atto saltiamo all’Ottocento ed ecco che la storia si colora di toni più romantici: lei idealmente è una Sarah Bernhardt, tra le attrici che più hanno interpretato il ruolo di Adriana nella tragedia di Legouvé e Scribe".

"Nel terzo atto – prosegue la Cucchi – approdiamo agli anni ’20 del secolo scorso, dove il cinema entra prepotente nella società del tempo e i sentimenti sono filtrati da una macchina da presa. Tante sono le muse ispiratrici di quel periodo: da Yvonne Printemps, protagonista di uno dei primi film muti ispirati alla Lecouvreur, per arrivare a Greta Garbo o a Loie Fuller. Nell’ultimo capitolo arriviamo agli anni ’70 del Novecento in una Parigi dominata dalla Nouvelle Vague: una sorta di diario intimo di una generazione nuova ma inquieta dove la nostra protagonista, che potrebbe ispirarsi ad Anna Karina o a Catherine Deneuve, si confronta con se stessa e con l’immagine che il mondo ha di lei, come in un film di Jean-Luc Godard e in questo spazio vuoto trova finalmente la sua vera essenza". Nel cast, accanto alla Opolais sono impegnati Luciano Ganci nella parte di Maurizio, Veronica Simeoni in quelli della Principessa di Bouillon e Nicola Alaimo nei panni di Michonnet.