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Camorra: avvocato Provenzano, 'lotta a boss non sia accanimento su corpo malato, è tortura' (2)

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(Adnkronos) - Per il legale "la pretesa punitiva statale, non disgiunta dalla necessaria opera di rieducazione, che non si prova neppure a fare, si ferma davanti alla applicazione del codice". "Anche di fronte ad un pluripregiudicato, se non c’è più 'pericolos...

(Adnkronos) – Per il legale "la pretesa punitiva statale, non disgiunta dalla necessaria opera di rieducazione, che non si prova neppure a fare, si ferma davanti alla applicazione del codice". "Anche di fronte ad un pluripregiudicato, se non c’è più 'pericolosità reale', non si può mantenere la detenzione, meno che mai in 41 bis (il carcere duro ndr). Piuttosto, prima di parlare di compatibilità con il carcere o centro clinico, vogliamo andare in concreto a vedere cosa sono questi posti? Come si garantiscono le 'cure', per esempio, a Parma?!".

Tre mesi prima della sua morte, era arrivata l'ultima proroga al carcere duro per il boss mafioso Bernardo Provenzano. Lo aveva deciso il ministro della Giustizia di allora, Andrea Orlando, che aveva firmato il rinnovo del carcere duro per il capomafia, a dieci anni esatti dal suo arresto, avvenuto l'11 aprile del 2006, in una masseria del corleonese. L'ex Guardasigilli, oggi ministro del Lavoro, aveva detto: "Non è venuta meno la capacità di Provenzano di mantenere contatti con esponenti tuttora liberi dell'organizzazione criminale di appartenenza, anche in ragione della sua particolare concreta pericolosità". Anche se in tre diversi processi la sua posizione era stata stralciata e la sua posizione da imputato era stata sospesa proprio per le sue gravi condizioni di salute. Tra questi c'era il processo sulla trattativa tra Stato e mafia.

Oggi Rosalba Di Gregorio, dopo la morte di Cutolo, spiega: "La vittima merita rispetto e serve un processo giusto per avere i responsabili. Dopo di che, il responsabile non deve essere 'ostaggio' ma detenuto secondo le regole".