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Covid: Codogno un anno dopo - volontario, 'mie risposte diventate guida per la Protezione civile'

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Milano, 19 feb. (Adnkronos) - Nel pieno del caos Covid, mentre Codogno diventava la Wuhan italiana, ha lavorato per fornire risposte chiare e corrette ai cittadini. Lorenzo Raineri, psicologo di 35 anni, neo volontario della Protezione civile del piccolo comune in provincia di Lodi, ha raccolto e i...

Milano, 19 feb. (Adnkronos) – Nel pieno del caos Covid, mentre Codogno diventava la Wuhan italiana, ha lavorato per fornire risposte chiare e corrette ai cittadini. Lorenzo Raineri, psicologo di 35 anni, neo volontario della Protezione civile del piccolo comune in provincia di Lodi, ha raccolto e implementato delle 'istruzioni per l'uso' con cui rispondere alle richieste più urgenti della popolazione. Le soluzioni trovate di volta in volta durante l'emergenza sono state riadattate per fronteggiare le più disparate situazioni della zona rossa. E, a distanza di un anno, la sua esperienza sul campo, in particolare rispetto alle relazioni con il pubblico, è stata così apprezzata da risultare preziosa per la formazione delle nuove reclute.

"L'idea di far parte della Protezione civile nasce per svolgere un'attività più fisica rispetto al mio lavoro – racconta in un’intervista all'Adnkronos -. C'era la possibilità di seguire il corso e l'ho fatto: mai avrei immaginato quattro mesi dopo di ricevere un messaggio del coordinatore per dire che Codogno veniva 'isolata'. La mattina del 23 febbraio – quando si lavora per la prima zona rossa in Italia – la ricordo bene, non siamo più di sei al centro operativo e non sappiamo esattamente cosa fare. Viste le mie competenze mi mettono a gestire le due linee telefoniche", confidando nella capacità di entrare in relazione con la gente.

"I primi giorni ho alzato il ricevitore per ore, da mattina a sera. C’è chi ospite di amici chiedeva se poteva lasciare il comune, altri si informavano sulla necessità di avere o meno il certificato medico per non andare a lavorare. Altri volevano notizie sul trasporto di merci, in minor misura le domande in campo sanitario. Per rispondere mi affidavo al decreto, al buonsenso e alla competenza di chi ne sapeva più di me. Non è mancata qualche ramanzina, così come qualche insulto, ma piano piano ho elaborato risposte sempre più chiare", racconta il volontario.