> > Scuola: Save the Children, 8% ragazzi assiste a discriminazione verso chi non...

Scuola: Save the Children, 8% ragazzi assiste a discriminazione verso chi non ha device per Dad

default featured image 3 1200x900

Roma, 1 mar. (Adnkronos) - In occasione della Giornata Internazionale contro le discriminazioni al via la campagna #Upprezzami di SottoSopra, il Movimento Giovani per Save the Children, per coinvolgere sempre più le scuole nel contrasto di pregiudizi e stereotipi. Al via un mese di mobilitazi...

Roma, 1 mar. (Adnkronos) – In occasione della Giornata Internazionale contro le discriminazioni al via la campagna #Upprezzami di SottoSopra, il Movimento Giovani per Save the Children, per coinvolgere sempre più le scuole nel contrasto di pregiudizi e stereotipi. Al via un mese di mobilitazione, che durerà fino al 31 marzo, durante il quale studenti e docenti sono invitati a condividere sui social le attività realizzate per il contrasto della discriminazione. Lo riferisce in un comunicato Save the Children riscontrando chel'8% dei ragazzi intervistati ha dichiarato di aver assistito a episodi di discriminazione on line nei confronti di coetanei per varie motivazioni. Tra queste non avere i device per fruire della Dad.

Lo spot rilancia la campagna Up-prezzami contro gli stereotipi, patrocinata dall’Agenzia Nazionale per i Giovani, e promossa da Sottosopra, il Movimento Giovani per Save the Children. L’intento della campagna è quello di richiamare l’attenzione sul fatto che molti ragazzi, al di là dell’isolamento causato dalla pandemia, vivono da sempre una condizione di solitudine e emarginazione. Sono adolescenti discriminati perché vittime di pregiudizi e stereotipi che vengono “appiccicati” su di loro superficialmente, come etichette indelebili. È tempo di “spegnere” queste discriminazioni e impegnarsi per creare relazioni sane e rispettose delle diversità, a partire dalla scuola.

Secondo l'ultima indagine svolta da Ipsos per Save the Children, quasi un adolescente intervistato su 10 (8%) ha dichiarato di aver assistito a episodi di discriminazione on line nei confronti di coetanei per varie motivazioni: non avere i device per fruire della Dad (PC, smartphone) e/o avere problemi di connessione (1 su 11), essere positivi al covid-19 (1 su 25) o semplicemente essere di origine straniera e/o non parlare l’italiano (1 su 25). In base ad uno studio di Reputation Manager per Save the Children, il numero dei post di Instagram o le visualizzazioni ottenute dai video TikTok su questi temi raggiungono numeri elevatissimi.