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**Myanmar: Brighi (Italia-Birmania.Insieme), 'è ora di sanzioni contro i militari'**

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Roma, 2 mar. (Adnkronos) - "L'Italia deve continuare ad avere un ruolo a livello Ue perché si assumano decisioni coraggiose e tempestive" di fronte alla situazione in Myanmar dove anche oggi la popolazione è tornata in piazza a un mese dal golpe del primo febbraio, dove ...

Roma, 2 mar. (Adnkronos) – "L'Italia deve continuare ad avere un ruolo a livello Ue perché si assumano decisioni coraggiose e tempestive" di fronte alla situazione in Myanmar dove anche oggi la popolazione è tornata in piazza a un mese dal golpe del primo febbraio, dove continua la repressione delle proteste, dove bisogna "far vedere ai militari che questa volta non aspetteremo altri 50 anni". Ne è convinta Cecilia Brighi, segretario generale dell'associazione ''Italia-Birmania.Insieme'. E' ora, dice all'Adnkronos, di "adottare delle sanzioni ben precise e mirate nei confronti dei militari", di lanciare "segnali forti", mentre in Myanmar accade che "i militari sono andati di fabbrica in fabbrica a chiedere i nomi di sindacalisti e persone impegnate nel movimento di opposizione, a visitare i dormitori dove dormono le migliaia di lavoratrici che vengono dalle campagne per sapere chi sono le più attive".

Adottare sanzioni perché "è passato un mese", perché – continua – "la popolazione si aspetta un segnale chiaro di solidarietà". E perché "non verrà una soluzione negoziale" dai Paesi dell'Asean (Associazione delle (Associazione delle Nazioni del Sud Est asiatico che riunisce, oltre a Myanmar, Thailandia, Filippine, Indonesia, Malaysia, Singapore, Brunei, Vietnam, Laos e Cambogia) dal momento che "nessuno" di questi Paesi "ha l'autorevolezza e la capacità di imporre una soluzione credibile ai militari" e che, anche con pressioni, "non saranno loro a salvare la situazione".