> > **Pd: Sereni, 'ora due opzioni, no nuove lacerazioni'**

**Pd: Sereni, 'ora due opzioni, no nuove lacerazioni'**

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Roma, 5 mar. (Adnkronos) - "Dopo le dimissioni di Zingaretti ho ricevuto tanti messaggi, tra cui quello di un nostro giovane elettore da cui oggi parto per qualche considerazione sul Pd. 'Per essere protagonisti serve unità, non nuove lacerazioni'". Lo scrive Marina Sereni...

Roma, 5 mar. (Adnkronos) – "Dopo le dimissioni di Zingaretti ho ricevuto tanti messaggi, tra cui quello di un nostro giovane elettore da cui oggi parto per qualche considerazione sul Pd. 'Per essere protagonisti serve unità, non nuove lacerazioni'". Lo scrive Marina Sereni sul suo blog. "È uno dei tanti messaggi che ho ricevuto (come tutti i dirigenti del Pd) in queste ore di preoccupazione e allarme per il futuro del nostro partito e per le ripercussioni che questa situazione può provocare sul governo in un momento tanto difficile della vita del nostro Paese".

"Vedo davvero la responsabilità di una parte minoritaria del partito che invece ha giocato ambiguamente in questi mesi sul tema del congresso. (…) Le dimissioni di Nicola Zingaretti originano dalla fatica e dalla difficoltà di tenere insieme pluralismo delle idee e unità vera del partito. L’ipotesi di un congresso tematico straordinario sulla linea politica e non sulla leadership, prevista dallo Statuto, poteva essere una strada da scegliere tutti insieme".

"Ovviamente le dimissioni del Segretario ora cambiano radicalmente il quadro. (…) In queste ore, gli organismi dirigenti stanno facendo il possibile per gestire in modo ordinato una situazione drammatica, inaspettata e perciò fonte di grande disorientamento tra i nostri iscritti ed elettori. Lo Statuto prevede che in caso di dimissioni del Segretario l’Assemblea Nazionale debba scegliere tra due opzioni: l’elezione di un segretario reggente o la convocazione del congresso. Ci siamo passati già troppe volte, in altre fasi della vita del Pd. Oggi una nuova lacerazione non sarebbe compresa dai nostri elettori e anche da coloro che, pur non votandoci, ci considerano un punto di stabilità e di responsabilità positivo per il Paese".