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Casamonica: in 26 a rischio processo per associazione mafiosa

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Roma, 17 mar. (Adnkronos) - Sono 26 gli esponenti del clan Casamonica sui quali la Procura di Roma ha chiuso le indagini e che quindi rischiano di andare a processo. Le accuse vanno dall’associazione di stampo mafioso all’estorsione, usura e intestazione fittizia di beni. Nell’ambi...

Roma, 17 mar. (Adnkronos) – Sono 26 gli esponenti del clan Casamonica sui quali la Procura di Roma ha chiuso le indagini e che quindi rischiano di andare a processo. Le accuse vanno dall’associazione di stampo mafioso all’estorsione, usura e intestazione fittizia di beni. Nell’ambito dell’inchiesta, condotta dal procuratore di Roma Michele Prestipino e dal pm Edoardo De Santis, lo scorso giugno la Polizia di Stato ha arrestato una ventina di persone e sequestrato beni per 20 milioni di euro tra cui una villa con piscina in via Roccabernarda, di Guerrino Casamonica.

Nell’inchiesta ci sono fra gli altri i nomi di Gelsomina Di Silvio, detta ‘Silvana’ e ritenuta dagli inquirenti organizzatrice, Guerrino Casamonica e la moglie Sonia, Ferruccio e Giuseppe Casamonica. Agli indagati viene contestato “di avere preso parte – si legge nel capo di imputazione – all’associazione mafiosa denominata ‘clan Casamonica’ e in particolare all’articolazione della zona Romanina-Anagnina-Morena; commettere delitti contro il patrimonio, contro l’incolumità individuale della vita; affermare il controllo egemonico sul territorio, realizzato anche attraverso costanti e sistematici atti di sopraffazione e ritorsione; conseguire vantaggi patrimoniali dalle attività economiche; e infine procurarsi ingiuste utilità”.

Nell’ordinanza dello scorso giugno era riportata una frase contenuta in un’intercettazione in cui Guido Casamonica, figlio di Ferruccio, si lamentava dei provvedimenti giudiziari emessi nei confronti di altri membri del clan, sostenendo che l’annientamento dell’organizzazione fosse finalizzata a consentire alle organizzazioni forti di mettere le mani su Roma. "Perché i Casamonica proteggono Roma, invece hanno stufato, i napoletani vonno entra’, la camorra vo’ entrà a Roma e i calabresi vonno entra’ a Roma, je da’ fastidio perché noi proteggemo Roma’ (…) devono far entrare le organizzazioni forti a Roma ecco perché ce vonno distrugge a noi".