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Imprese: a Genova con Amway focus su lavoro autonomo nel Nord-Ovest

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Roma, 24 gen. (Labitalia) - Amway, azienda leader mondiale nel settore della vendita diretta, ha organizzato, presso l'Auditorium dell’Acquario di Genova, un dibattito dal tema 'Il futuro dell’imprenditorialità del Nord-Ovest', allo scopo di analizzare la propension...

Roma, 24 gen. (Labitalia) – Amway, azienda leader mondiale nel settore della vendita diretta, ha organizzato, presso l'Auditorium dell’Acquario di Genova, un dibattito dal tema 'Il futuro dell’imprenditorialità del Nord-Ovest', allo scopo di analizzare la propensione all’imprenditorialità del territorio e valutare le reali opportunità per valorizzare il lavoro autonomo in Italia. La tavola rotonda ha visto l’intervento di personalità rilevanti del panorama istituzionale e associativo del territorio: Francesco Maresca, assessore allo Sviluppo economico portuale e logistico del Comune di Genova, Brando Benifei, europarlamentare e membro della commissione per il Mercato interno e la protezione dei consumatori, Caterina Viziano, membro del direttivo Confindustria Giovani Genova, e Giuliano Sciortino, segretario generale AVedisco. Ha moderato il giornalista Raffaele Mastrolonardo.

In occasione dell’evento, sono stati analizzati i dati dell’ottavo Rapporto Globale Amway sull’imprenditorialità, da quasi dieci anni uno dei più importanti kit diagnostici sulla 'salute' del lavoro autonomo. La ricerca, realizzata dall'Università di Monaco in collaborazione con Gfk, ha lo scopo di valutare come e in quale misura nell’attuale scenario economico e lavorativo, vengano accolti temi quali la libera iniziativa, l’autonomia professionale e lo spirito imprenditoriale in 44 Paesi del mondo. Il dibattito si è incentrato sui dati del Nord-Ovest per analizzare come gli abitanti di Liguria, Piemonte, Valle D’Aosta e Lombardia percepiscano il supporto del Sistema Paese in tema di libera iniziativa.

Dal focus è emerso che i dati del Nord-Ovest sono in linea con quelli dell’intero Paese; in particolare, tra i fattori che agevolano l’impresa, risulta fondamentale il supporto sociale in particolare della famiglia e degli amici (36% ovvero il +1% rispetto alla media nazionale) seguito dalla capacità di sviluppare un’idea di business (24%, -2% rispetto alla media nazionale); inoltre, il 21% (-2% rispetto alla media nazionale) è disposto a sacrificare il proprio tempo libero per lavorare alla propria idea di business e il 22% (+1% rispetto alla media nazionale) è disposto ad assumersi dei rischi imprenditoriali. Infine, il 19% (+3% rispetto alla media nazionale) sa come reperire il proprio capitale aziendale a dimostrazione di una conoscenza più approfondita delle modalità per realizzare la propria idea di business.

Al quesito 'Cosa serve per fare impresa?', le aree in cui gli intervistati del Nord-Ovest avrebbero necessità di maggiore supporto sono 'Finanziamenti', 'Amministrazione' e 'Marketing'. Risulta infatti che il 27% degli intervistati avrebbe bisogno di un aiuto nel reperimento dei fondi per la realizzazione della propria idea di business (Finanziamenti); il 18% vorrebbe un aiuto nella gestione amministrativa, normativa e tributaria (Amministrazione); il 17% un ausilio nell’identificazione della clientela a cui rivolgersi e nello sviluppo delle politiche di commercializzazione dei propri prodotti/servizi (Marketing); il 10% un supporto nella strutturazione dell’idea di business (Idea imprenditoriale) e il 9% un aiuto nella selezione dei collaboratori più adatti (risorse umane).

Andando nello specifico, nell’immaginare il loro business ideale, gli italiani auspicano di avviare un'attività orientata al profitto in un'area metropolitana, nella quale si avvalgono di collaboratori e vendono un prodotto piuttosto che un servizio. In un’era prevalentemente digitale è importante sottolineare come gli intervistati italiani, ben l’81%, prediligano un modello classico a contatto diretto con i clienti rispetto al business prettamente online (19%). Il dato del Nord-Ovest conferma questo trend con il 78% che afferma di preferire un’attività diretta venditore-acquirente.

Inoltre, si è analizzato l’indice Aesi (Amway Entrepreneurial Spirit Index), il cui scopo è misurare (in scala da 1 a 100) il valore dello 'spirito imprenditoriale' di un Paese, coniugando 3 dimensioni comportamentali: desiderabilità per un percorso lavorativo mirato ad avviare un business in proprio, percezione della fattibilità in base alle proprie competenze e fermezza nella decisione di intraprendere un percorso imprenditoriale rispetto alle pressioni sociali. In questo quadro, il Nord-Ovest si colloca al quarto posto con 40 punti dopo Centro (44 punti), Sud (42 punti), Nord-Est (41 punti) e prima delle Isole (32 punti). I risultati, in questo caso, mostrano la necessità di imbastire un dibattito tra istituzioni, associazioni e singoli professionisti al fine di promuovere e agevolare il desiderio e la fattibilità di avviare un’attività in proprio.