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Ponzi (Federpol): "Dare tesserino ministeriale a investigatori privati"

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Roma, 28 gen. (Labitalia) - “Noi investigatori privati aspettiamo da 10 anni che ci venga dato un tesserino ministeriale. E con l’incontro di oggi ribadiamo questa nostra richiesta”. Così con Adnkronos/Labitalia Luciano Tommaso Ponzi, presidente di Federpol, organizzazione d...

Roma, 28 gen. (Labitalia) – “Noi investigatori privati aspettiamo da 10 anni che ci venga dato un tesserino ministeriale. E con l’incontro di oggi ribadiamo questa nostra richiesta”. Così con Adnkronos/Labitalia Luciano Tommaso Ponzi, presidente di Federpol, organizzazione di categoria degli investigatori privati, a margine dell’evento ‘Investigatore 4.0’ oggi in Campidoglio a Roma.

Secondo Ponzi, il tesserino, “già previsto dalla legge ma non ancora dato agli investigatori, sarebbe un punto di partenza e non di arrivo, perché ci permetterebbe di essere accreditati a svolgere una serie di indagini anche presso alcune banche dati della Pa". "Ovviamente con tutte le regole e i controlli possibili”, aggiunge. Il tesserino, per Ponzi, è essenziale perché nel “2020 non è possibile che un investigatore privato possa fare poco più di un semplice cittadino".

“L’investigatore 4.0, come lo chiamiamo oggi, deve essere informato su tutti i problemi della società odierna, dalla sicurezza dei dati allo stalking, dal cyberbullismo fino ad arrivare alle dipendenze da alcol, droga e ludopatia. Ed essere al contempo informati su tutto lo scenario tecnologico, anche legato alla privacy e alla sicurezza dei dati”, dice.

E per la figura dell’investigatore tante in questi anni sono state le novità. “Siamo una professione molto ‘normata’ -spiega- con tanti limiti. La normativa ha avuto un excursus molto variegato e articolato. Partiamo da regi decreti del ‘31 e del ‘40 per arrivare a una grande svolta nel 2010 con il dm 269 che ha professionalizzato la nostra categoria”, sottolinea.

Ma qual è il percorso per diventare investigatore privato? “Attualmente -spiega Ponzi- la nostra figura necessita di un requisito fondamentale che è la laurea triennale, in materie attinenti come Giurisprudenza o Scienze dell’investigazione o Psicologia forense, poi tre di praticantato presso un investigatore in costanza di rapporto di lavoro subordinato con esito positivo e poi un corso di perfezionamento di 80 ore”, conclude Ponzi.