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Buoni Pasto: imprese scrivono a Patuanelli e Catalfo, 'serve tavolo su settore'

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Roma, 10 feb. (Labitalia) - E' stata inviata oggi, da Fipe Confcommercio, Federdistribuzione, Ancc Coop, Ancd Conad, Fida e Confesercenti, una lettera ai ministri dello Sviluppo economico e del Lavoro, Stefano Patuanelli e Nunzia Catalfo, con la richiesta dell'apertura di un tavolo tecnico...

Roma, 10 feb. (Labitalia) – E' stata inviata oggi, da Fipe Confcommercio, Federdistribuzione, Ancc Coop, Ancd Conad, Fida e Confesercenti, una lettera ai ministri dello Sviluppo economico e del Lavoro, Stefano Patuanelli e Nunzia Catalfo, con la richiesta dell'apertura di un tavolo tecnico istituzionale sul comparto dei buoni pasto, per "ponderare gli interventi sulla normativa, indispensabile a garantire la complessiva sostenibilità del mercato", come si legge nella missiva che Adnkronos/Labitalia ha potuto visionare. Nella missiva, annunciata settimana scorsa dalle organizzazioni nel corso di una conferenza stampa congiunta, esse sottolineano "l'obbligo di denunciare pubblicamente, anche attraverso la rete degli esercizi convenzionati, le gravi anomali del sistema dei buoni pasto in Italia, informando l'opionione pubblica sulle conseguenze che questa situazione potrebbe determinare sulla prosecuzione del servizio".

E quindi le organizzazioni auspicano che "il tema venga affrontato come priorità dal governo, anche con forti segnali di discontinuità rispetto al passato, dove spesso di è fatto finta di non vedere o non è stata sufficiente consapevolezza del problema". "E' oggi necessario – aggiungono Fipe Confcommercio, Federdistribuzione, Ancc Coop, Ancd Conad, Fida e Confesercenti- e non più prorogabile un intervento che riveda tutta la normativa di settore, con una riforma complessiva del sistema dei servizi sostitutivi di mensa che consenta di erogare il servizio a condizioni economicamente e socialmente sostenibili per gli esercizi convenzionati, così come avviene negli altri Paesi europei".

In conclusione, le organizzazioni di impresa attendono fiduciose "un segnale forte da parte del governo, a tutela non solo delle imprese ma anche dei milioni di consumatori che lo utilizzano e che devono essere informati del fatto che, in assenza di un cambio di rotta radicale, l'intero sistema dei buoni pasto, e quindi, la loro futura fruibilità rischia di essere definitivamente compromessa", spiega ancora la lettera.