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Lavoro: Consulenti, circolare su conferimento Tfr pregresso

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Roma, 14 feb. (Labitalia) - A seguito delle indicazioni fornite dall'Inps con il messaggio n. 413/2020, la Fondazione studi consulenti del lavoro, con l'approfondimento del 14 febbraio, esamina la possibilità di incrementare le posizioni dei lavoratori presso le forme di previdenza ...

Roma, 14 feb. (Labitalia) – A seguito delle indicazioni fornite dall'Inps con il messaggio n. 413/2020, la Fondazione studi consulenti del lavoro, con l'approfondimento del 14 febbraio, esamina la possibilità di incrementare le posizioni dei lavoratori presso le forme di previdenza complementare destinandovi le quote di Tfr pregresso che, dal 2007, fossero state accantonate presso il Fondo di Tesoreria Inps. L'approfondimento si sofferma, prima di tutto, sulle principali caratteristiche del Fondo di Tesoreria Inps e sulle logiche di accumulo e trasferimento presso le forme di previdenza complementare, mentre nella seconda parte, dato il quadro normativo in vigore, viene esaminata nel dettaglio la relativa interpretazione fornita dall’Istituto previdenziale.

Secondo i consulenti del lavoro, "i chiarimenti pervenuti dall’Inps con il messaggio n. 413/2020 hanno fornito risposta a un interrogativo formulato apertamente prima dalla Commissione di vigilanza sui fondi pensione, Covip, nel maggio 2014, e poi dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro nel corso della seduta del tavolo tecnico con l’Istituto del 14 febbraio 2018, i cui esiti sono stati resi noti in un report pubblicato il 5 marzo 2018". L’Inps "ha di fatto negato -spiegano i consulenti del lavoro- la possibilità di incrementare le posizioni dei lavoratori presso le forme di previdenza complementare destinandovi le quote di Tfr pregresso che, dal 2007, fossero state accantonate presso il Fondo di Tesoreria dell’Istituto".

"Questa posizione, tuttavia, non appare perfettamente in linea con la ratio del legislatore che consente, in qualsiasi momento, a chi non avesse scelto un fondo pensione per destinarvi il proprio Tfr, di modificare la destinazione ‘aziendale’ e la successiva destinazione del Tfr maturando", avvertono. "L’interpretazione dell’Istituto chiude alla possibilità di destinare anche il Tfr pregresso giacente presso il Fondo di Tesoreria in quanto ormai indisponibile al lavoratore e al datore di lavoro", concludono i consulenti.