> > Coronavirus: consulenti lavoro, da ammortizzatori a fisco servono misure spec...

Coronavirus: consulenti lavoro, da ammortizzatori a fisco servono misure speciali

default featured image 3 1200x900

Roma, 11 mar. (Labitalia) - Dagli ammortizzatori sociali al fisco. Sono diversi i provvedimenti di carattere speciale che la presidente del Consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro, Marina Calderone, ha chiesto in una lettera inviata al presidente del Consiglio dei ministri, Gi...

Roma, 11 mar. (Labitalia) – Dagli ammortizzatori sociali al fisco. Sono diversi i provvedimenti di carattere speciale che la presidente del Consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro, Marina Calderone, ha chiesto in una lettera inviata al presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, per fronteggiare l'emergenza coronavirus e i suoi effetti sul mondo produttivo e del lavoro. Sugli ammortizzatori sociali, secondo i consulenti del lavoro, "la gestione della richiamata fase emergenziale deve essere contraddistinta da procedure volte a favorire la rapida presentazione delle domande".

"In tal senso diviene necessario, per tutte le tipologie di istanza, siano esse connesse alla cassa integrazione ordinaria, all’assegno ordinario o alla cassa integrazione in deroga: evitare la cosiddetta fase sindacale sostituendola con una successiva comunicazione alle organizzazioni sindacali da effettuare ad esempio entro 15 giorni dalla presentazione dell’istanza; favorire il pagamento diretto delle prestazioni in termini indipendenti dalle criticità finanziarie delle aziende e dei datori di lavoro, in base a semplice richiesta datoriale; ampliare il termine di presentazione delle istanze fissandolo entro 4 mesi dal momento della sospensione anche se precedente rispetto all’emanazione del Decreto; favorire istanze semplificate eliminando la relazione tecnica quando l’istanza sia connessa alla vicenda epidemiologica", spiegano.

E ancora: "Permettere l’effettuazione di un’unica domanda (anche ex post) quando la richiesta sia relativa a periodi non consecutivi invece di frazionare le richieste in termini analitici a carattere settimanale; consentire la predisposizione, a corredo delle istanze, di un elenco beneficiari semplificato rispetto a quello attualmente richiesto anche per la procedura dell’assegno ordinario; escludere il periodo di richiesta dal computo di qualsiasi periodo di contingentamento di cui al dlgs. n. 148/2015; per ragioni connesse alla flessibilità organizzativa delle imprese eliminare i vincoli di divieto nelle assunzioni previsti dal D.Lgs. n. 81/2015 (art. 14: lavoro intermittente; art. 20: contratti a termine; art. 32: somministrazione di lavoro) ove l’intervento degli ammortizzatori sia connesso a Covid-19".

Per i consulenti del lavoro, "anche la gestione di adempimenti e scadenze legate alla gestione del rapporto di lavoro devono essere oggetto di interventi straordinari". "In particolare – elencano – si propone necessariamente: la sospensione immediata dell’emissione di avvisi bonari, avvisi di accertamento, rettifiche, richiesta di documenti e ogni altra attività affine; la proroga di tutte le scadenze in relazione a quanto sopra richiamato per un periodo di almeno 60 giorni o blocco delle stesse fino a data da destinarsi; la proroga della scadenza dei Durc, sia quelli attualmente validi che quelli in scadenza, per un periodo di 60 giorni; la proroga dei termini di scadenza per la presentazione di ricorsi, istanze e più in generale, di qualsiasi adempimento che preveda un termine decadenziale".

Inoltre, proseguono: "Eventuale proroga degli Uniemens ancora non presentati; una deroga all’attuale regolamentazione dei contratti di lavoro dipendente a tempo determinato, con riferimento alle causali per proroghe e rinnovi che, nell’attuale e delicatissima situazione, necessiterebbero di una sospensione, perlomeno per tutta la durata dell’emergenza; la previsione di interventi sul regime dei congedi parentali che diano respiro ai dipendenti impossibilitati per mansione ad attivare lo smart working, ma costretti a casa dalla presenza di figli in età scolare, a causa della decisa chiusura degli Istituti scolastici; la previsione di misure a sostegno dei lavoratori autonomi e delle imprese che stanno subendo i riflessi negativi della mancata presenza di clienti e del mancato sviluppo delle loro attività ordinarie".

Per i consulenti del lavoro, "anche in materia di fiscale è necessario creare condizioni di agibilità per gli operatori economici. Nel dettaglio, manca una norma di raccordo che estenda a tutti i cittadini, i professionisti, le imprese e gli enti residenti o aventi sede legale o operativa sul territorio nazionale la sospensione degli adempimenti e dei versamenti tributari, di quelli derivanti da cartelle di pagamento e avvisi di addebito presso gli agenti della riscossione, delle rate da rottamazione ter e saldo e stralcio". "Ma anche degli adempimenti e versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l'assicurazione obbligatoria, dell’iscrizione annuale alla Cciaa e delle relative sanzioni", precisano.

"Il decreto legge -spiegano ancora i consulenti- del ministro dell’Economia e delle Finanze del 24 febbraio scorso, a cui ha fatto seguito il comunicato stampa dell’Agenzia delle Entrate del 26 febbraio 2020, ha disposto la sospensione degli adempimenti e dei versamenti tributari in scadenza tra il 21 febbraio e il 31 marzo 2020 ma solo nei comuni della Lombardia e del Veneto colpiti dall’emergenza epidemiologica Covid-19. Si tratta, in particolare, dei Comuni di Codogno, Castiglione d'Adda, Casalpusterlengo, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e San Fiorano, in Provincia di Lodi, e del comune di Vo’ Euganeo, in Provincia di Padova".

"Con il Dpcm dell’8 marzo, poi, la zona rossa – ricordano – è stata ampliata all’intera Regione Lombardia e alle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia. Per poi essere ulteriormente estesa a tutto il territorio nazionale con il successivo Dpcm del 9 marzo 2020. Per tali motivi è indispensabile un intervento normativo che crei condizioni di equanimi per tutti i contribuenti del Paese".

E più in particolare, secondo i consulenti, "la sospensione versamenti scadenti fra il 21 febbraio 2020 fino al 30 giugno 2020, salvo proroghe, derivanti da cartelle di pagamento emesse dall’Agente della Riscossione, da avvisi, atti, ingiunzioni, etc., nonché i pagamenti riferiti alla definizione agevolata delle cartelle, e previsione di successiva congrua rateizzazione; sospensione temporanea fino al 30 giugno 2020, salvo proroghe, dei pagamenti utenze energia elettrica, acqua e gas, e previsione di successiva congrua rateizzazione".

Poi: "Sospensione termini relativi ai versamenti e adempimenti dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi assicurativi scadenti fra 23 febbraio 2020 e il 30 giugno 2020, salvo proroghe, e previsione di successiva congrua rateizzazione; sospensione termini pagamento rate per beneficiari dei mutui agevolati con proporzionale prolungamento dei piani di ammortamento con franchigia di interessi per il periodo sospeso; sospensione di termini per versamenti assicurativi e alle camere di commercio, salvo proroghe, e previsione di successiva congrua rateizzazione; sospensione ritenute alla fonte di cui agli articoli 23, 24 e 29 Dpr 600/73 per imprese e professionisti che hanno ridotto o chiuso le attività".

Ancora: "Ulteriore posticipazione dei termini di invio e consegna delle Certificazioni uniche (CU) in caso di chiusura attività per causa di forza maggiore; per i datori di lavoro di piccole dimensioni non aventi diritto, per legge vigente, agli ammortizzatori sociali, prevedere la cassa interazione in deroga con percorsi veloci senza preventivo accordo sindacale e per sospensioni/riduzioni attività retroattive; per tutti gli altri datori di lavoro aventi diritto, per legge vigente, agli ammortizzatori sociali, prevedere percorsi veloci senza preventivo accordo sindacale e per sospensioni/riduzioni attività retroattive; prevedere un congedo eccezionale retribuito per chi ha figli fino a 12 anni".

Infine: "Sospensione di tutte le procedure cautelari in corso da parte dell’Agenzia delle entrate e e riscossione; sospensione delle limitazioni delle compensazioni introdotti con decreto fiscale 2020; 29. Sospensione degli atti impositivi, in materia previdenziale e tributaria, con rinvio di ogni termine sostanziale, di pagamento o di impugnazione nonché processuale, ivi comprese tutte le altre scadenze di contenzioso o contraddittorio con gli uffici; sospensione fino al 30 giugno 2020, salvo proroghe, dell’applicazione della nuova disciplina di cui all’art. 17/bis del dlgs 241/97 (ritenute e compensazioni su appalti e subappalti); estensione dell’indennità lavoratori autonomi di cui all’art. 16 dl 2 marzo 2020, n. 9 per tutto il territorio nazionale. Le misure sopra elencate hanno carattere di massima urgenza, soprattutto in vista delle imminenti scadenze".